cronaca

L'odissea dei pendolari liguri in una lettera inviata a Macaia
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I pendolari della tratta Genova-Milano hanno pubblicato su questo blog una lettera aperta a Macaia. Della loro odissea parleremo stasera, a partire dalle 21, in diretta tv su Primocanale e in streaming su Primocanale.it.


Cara Macaia,

Quindici anni fa i pendolari quotidiani Genova > Milano erano più di 1.500.
Molti erano quadri e tecnici delocalizzati da Ansaldo, molti andavano a Milano a fare quei lavori creativi con i termini in inglese che Genova non offriva, ma si andava a Milano anche a fare l’analista finanziario o il docente universitario, si colonizzavano a suon di pesto e di belin le agenzie di comunicazione, quelle di moda, le televisioni e il web.
Poi la maggior parte di quella meglio gioventù si è fermata a Milano, a Genova torna il weekend, ma anche no. A Milano si è ambientata, trova Esselunga più conveniente di Coop e trova pure la focaccia fatta come si deve.

In questi anni chi ha meno di 35 anni per Milano ha fatto un solo viaggio e di sola andata e a Genova ci torna solo per le feste comandate.

Così oggi i pendolari quotidiani Genova > Milano non sono più di 700 e molti di loro vanno a Milano anche per 800 euro al mese (spendendone quasi un quarto nell’abbonamento), a lavorare in un call-center o in un centro commerciale. Genova non offre più neppure questi tipi di lavoro.

Quindici anni fa si sperava di avere treni che non impiegassero più di un’ora fra Genova e Milano.
Oggi si lotta senza quartiere per conservare ancora un anno quei treni vintage che circolano nelle aree depresse italiane, ovvero gli Intercity. In quelle aeree dove l’assenza di mercato qualificato non permette di rischiare nessuna Freccia.
E senza intercity Genova sarebbe ancor più isolata di quanto è.
Senza Intercity quei 700 pendolari non potrebbero più andare a Milano ogni giorno.
E quindi tutti a urlare contro il MIT perché continui a finanziare gli Intercity.

Poi un giorno, finalmente, ci sarà il terzo valico, utilissimo per le merci. Pressoché inutile per i viaggiatori. Arriveremo veloci come biglie a Novi Ligure per poi ripiombare nell’incubo quotidiano fatto di treni in coda uno dietro l’altro a 40 km/h fra Tortona e Milano.
In coda le centinaia di genovesi e le decine di migliaia di tortonesi, vogheresi, pavesi in una delle più trafficate linee ferroviarie italiane, la Pavia-Milano, percorsa da un treno ogni 4 minuti.

E noi, finché un treno circolerà, ogni sera scopriremo, lentamente, dietro una curva, il mare.