cronaca

Caleo: “Le infiltrazioni mafiose si combattono con leggi e strumenti giuridici”
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Un immobile sequestrato per ordine della magistratura alla criminalità organizzata nella piana di Arcola ha ospitato questa mattina un incontro pubblico dal titolo ‘Cultura, ambiente, legalità. L’esperienza di Arcola’.

Tanti gli interventi di rilievo, in special modo legati alle ecomafie. Tra gli altri, quelli del Ministro della Giustizia Andrea Orlando, del senatore della Repubblica Massimo Caleo e del responsabile nazionale dell’associazione Libera Davide Pati.

“E’ un’occasione speciale per parlare di ambiente e soprattutto di legalità – spiega ai microfoni di Primocanale il sindaco di Arcola Emiliana Orlandi – così come speciale è il posto dal quale ne stiamo discutendo. Questo bene immobile confiscato alla criminalità organizzata, una volta sistemato e depurato dalle irregolarità che ne hanno fatto tra l’altro una costruzione abusiva, entra nella disponibilità della comunità. Diverrà presto sede della Protezione Civile arcolana e pensiamo anche della Polizia Locale”.

Sull’importanza del recupero dei beni confiscati alle mafie si sofferma anche Davide Pati, responsabile nazionale di Libera: “Tutto ciò – dice - permette di restituire diritti e dignità alle comunità ma soprattutto coscienza critica rispetto alle mafie e consapevolezza di come queste possano essere sconfitte”.

“”In Liguria – aggiunge Pati – le inchieste hanno fatto emergere a più riprese una radicata presenza della ‘ndrangheta e non solo. Questo impone di non abbassare mai la guardia, viceversa occorre reagire con forza per restituire dignità al lavoro e alle imprese”.

Il senatore sarzanese Massimo Caleo si sta battendo da tempo a livello parlamentare per il contrasto alla criminalità organizzata. “Le infiltrazioni mafiose nella nostra regione si possono combattere solo reagendo e perseguendone il contrasto – afferma Caleo a Primocanale - . Grazie anche al lavoro del Parlamento ora i giudici hanno strumenti in più per rendere la vita difficile alle mafie, come appunto la confisca dei beni immobili e non solo, ma in generale al fenomeno dell’illegalità. Esempi? Il giudice Guariniello ha appena aperto un fascicolo sulla vicenda Volkswagen per far sì che anche in Italia ci siano controlli rigorosi per verificare che il fenomeno relativo alla casa automobilistica tedesca sia o meno circoscritto e scongiurare attività che si possono tranquillamente definire opera di ecomafie, come i recenti fatti dimostrano”.

“Insomma – chiosa Caleo – sono convinto che grazie alla sinergia tra magistratura, forze dell’ordine e cittadini, avremo la meglio”.