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Il sindaco di Savona: "Sono un capro espiatorio"
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“Il mio non è un dietrofront, non ho mai deciso niente”. Mette le mani avanti Federico Berruti, sindaco di Savona. Ieri la Commissione Ambiente della Regione ha deciso all’unanimità: niente deposito di bitume in porto, a due passi dal Priamar e dal cuore della città turistica.

All'indomani della svolta, pure Berruti si mette dalla parte del no. Anche se, a suo dire, il bitume non lo ha mai voluto: “L’impianto desta allarme per l’impatto ambientale, non darebbe occupazione, sarebbe troppo vicino alla realtà urbana e ostacolerebbe lo sviluppo turistico. Io non lo farei mai realizzare”. E poi specifica: “Non ho mai autorizzato niente. L’unico atto che ho compiuto è stato il via libera a un’istruttoria tecnica richiesta dall’Autorità Portuale. All’epoca non ne sapevamo nulla. Non abbiamo mai preso decisioni politiche. Ora siamo in clima elettorale e sono diventato un utile capro espiatorio per le opposizioni”.

Ma Andrea Melis, consigliere regionale a 5 Stelle, contrattacca: "Il sindaco si arrampica sugli specchi, non ha mai fatto atti formali e concreti contro il bitume fin dai suoi esordi". Accuse respinte in blocco dal primo cittadino savonese. Che nega anche di aver cavalcato in maniera opportunistica la mobilitazione dei cittadini:
“Siamo in democrazia, è normale che si tenga conto dell’opinione pubblica quanto c’è un allarme sociale. Ovvio che si crei una polemica legata alle elezioni”. Del resto, ripete Berruti, il momento di decidere arriva ora: “In questi anni c’è stata una fase tecnica curata dai funzionari. Ora tocca alla politica, e la politica ha risposto. Se si smette di fare polemica e si collabora, si risolvono i problemi”.

"Non si è mai preso la briga di argomentare, discutere e illustrare il progetto ai cittadini - replica Melis - ha sempre dichiarato che il Comitato Portuale era inutile e non ha mai partecipato. Si inventa scuse per salvare il salvabile".

Nelle scorse settimane serpeggiava il timore di dover pagare una penale all’azienda in caso di stop al progetto. Berruti glissa: “Non so rispondere, dovete chiederlo a tecnici ed avvocati. Ma credo che i nostri atti siano tutti legittimi, quindi non rischiamo niente”. Del resto, “questa decisione è anche nell’interesse degli imprenditori. Non demonizzo chi investe sul territorio, ma credo che loro per primi capiscano che un impianto del genere non si potrebbe gestire senza ostilità”.

Il rimpallo delle responsabilità politiche sarà uno dei fili conduttori della campagna elettorale. Ora, però, le energie sono concentrate sul contro-iter per scongiurare la costruzione del deposito: "Chediamo che non venga realizzato a Savona - dice Melis - non lo chiediamo noi, ma i cittadini. Vediamo che cosa riuscirà a fare la giunta regionale, speriamo che l’impegno si trasformi in atti concreti”.