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Scambio tra il presidente dell'Authority e l'assessore
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Continua a tenere banco il tema del rinnovo delle concessioni all'interno dei porti italiani. Gli ultimi, in ordine di tempo, a pronunciarsi sul punto sono stati l'assessore regionale allo Sviluppo economico, Edoardo Rixi, e il presidente dell'Autorità portuale di Savona, Gianluigi Miazza.

Ai microfoni di Primocanale, il numero uno dell'Authority savonese ha fatto il punto sulla situazione interna al porto del Ponente ligure: "Il porto di Savona sta facendo una gara per un operatore che è andato a scadenza e poi sta valutando altri due operatori che hanno presentato prima della scadenza i loro piani di impresa che sono stati valutati e giudicati in continuità con quelli esistenti", ha detto Miazza.

Il presidente dell'Autorità portuale ha parlato della durata dei rinnovi nel porto di Savona: "Le concessioni in scadenza sono pochi, in genere ne scadono uno/due ogni anno su una dozzina di terminalisti piuttosto scaglionati. Prossimamente ne abbiamo pochi in scadenza che hanno presentato un programma di investimenti che se verranno rispettati avranno l’allungamento della concessione, ripeto, alla realizzazione dell’investimento. E sarà un rinnovo di circa 18/17 anni in base alla tipologia d’investimento".

Una situazione diversa, dunque, risptto a quella di Trieste e di altri porti italiani, dove ci sono rinnovi addirittura di sessant’anni. "Non parlo degli altri porti perché non conosco le loro realtà, conosco la nostra", ha dribblato Miazza. "Le valutazioni fatte sono legate alla qualità degli investimenti e degli investitori e alla continuità su cui possiamo ragionare in base a questi investimenti".

Una lettura diversa del comportamento tenuto dall'Autorità portuale di Savona è stato dato dall'assessore regionale, Edoardo Rixi, a Live News Ospiti. "Sia Miazza che Forcieri sono spinti anche da interessi della propria portualità", ha dichiarato Rixi. "Ricordiamo che c'è un po' di tensione tra l'autorità portuale di Genova e quella di Savona, perché c'è l'ipotesi di un possibile accorpamento tra le due. I savonesi hanno cercato di 'mettere in sicurezza' le proprie concessioni, nell'ipotesi che vengano poi inglobati nel porto di Genova e quindi di rischiare una situazione di difficoltà all'interno della propria comunità portuale".

L'assessore regionale allo Sviluppo economico ha poi sferzato il governo per la lentezza con la quale sta procedendo alla riforma dei porti. "Sono assolutamente tutti in imbarazzo perché ci si aspettava che la riforma del sistema portuale, con le dichiarazioni che aveva fatto Renzi, sarebbe stata rapida. Probabilmente non indolore, ma avrebbe messo un panorama di certezza nel sistema portuale per il futuro. In realtà, si è impaludato tutto", ha affermato Rixi.

"In questo momento - ha proseguit l'assessore a Primocanale - ogni autorità portuale cerca di risolvere anche i problemi interni con i terminalisti. Da una parte, bisogna avere un quadro nazionale per rinnovare le concessioni e per capire come gestirle; dall'altra, è anche vero che se questa riforma non ha un parto più che rapido c'è il rischio di creare all'interno del sistema portuale italiano talmente tanta preoccupazione da bloccare qualsiasi tipo di investimento".

Per Rixi questa situazione "cozza col buon senso" e rischia di avvantaggiare i soliti noti. "Siamo abituati a queste cose e cerchiamo di districarsi di fronte a un Paese che ha perso il senso logico. Chi ha letto la riforma, sia quella della Madia che quella di Delrio, dovrebbe essere preoccupato del fatto che ancora una volta non si dividono due hub portuali, quello del mar Ligure e quello dell'alto Tirreno. Si scrivono pagine e pagine per finire in una serie di accorpamenti abbastanza irrazionali e, non essendoci certezza del diritto, il più furbo rischia di vedersi rinnovate le concessioni per decine d'anni, mentre altri rischiano di perderle", ha concluso l'assessore regionale.