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Il Catania chiede lo sconto, il Teramo sogna la B
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A Savona e Teramo deve essere confermata la retrocessione in Serie D, al Catania può essere ridotta la penalizzazione di 12 punti inflitta, assieme alla retrocessione in Lega Pro, dal Tribunale federale Nazionale della Figc. Probabile invece che il Savona resti in Lega Pro con un handicap di 10 punti.

Le richieste della Procura federale, rappresenta dal procuratore aggiunto Gioacchino Tornatore (Palazzi è in ferie), ricalcano largamente le sentenze dei giudici di primo grado che comunque hanno riconosciuto la collaborazione fattiva del patron degli etnei, Antonino Pulvirenti, inasprendo però le stesse richieste della Procura (Lega Pro e -5). Un Pulvirenti che ha rinunciato a impugnare la sua condanna a 5 anni e l'ammenda di 300mila euro pur di aiutare il suo club a ottenere, dalla corte presieduta da Gerardo Mastrandrea, uno 'sconto'.

"La collaborazione di Pulvirenti è una condotta che incide sulla gravità del reato e questo non viene colto dalla sentenza che è astiosa e non proporzionata - evidenzia il legale dei siciliani, Fabio Lattanzi-. Il Tribunale applica una sanzione non congrua, mentre è congrua quella indicata dalla Procura. Dodici punti rappresentano una sanzione addirittura superiore a una doppia retrocessione, potrebbero condannare il Catania alla Serie D".

Tornatore precisa che "un'eventuale riduzione della sanzione non può passare attraverso una richiesta di proscioglimento per atti contestati e ritenuti provati dal Tribunale Federale Nazionale", ma, nella formulazione della pena, "si rimette alle determinazioni di questa corte".

Poi, a seguire, va in scena il dibattimento su Savona-Teramo. In ballo c'è la Serie B tanto sognata dai tifosi teramani. Un centinaio di questi (ma non i gruppi ultrà) è giunto a Roma per sostenere il presidente Luciano Campitelli, dall'esterno dell'albergo che ospita il processo, al grido "ce ne andiamo in B senza l'Ascoli". In caso di condanna, sarà infatti la squadra marchigiana a prendere il posto degli abruzzesi.

E l'avvocato dell'Ascoli, Fabrizio Duca, punta sul principio che la pena deve essere afflittiva, anche nel caso dovesse cadere la responsabilità diretta di Campitelli e del presidente del Savona, Aldo Dellepiane (inibiti entrambi per 4 anni, con 100mila euro di multa) e restare soltanto la responsabilità oggettiva e presunta: "altrimenti chiunque nelle ultime partite potrebbe far commettere qualsiasi tipo di illecito al suo direttore sportivo, tanto la sanzione verrebbe scontata nella stagione successiva". 

"Anche con uno standard probatorio ridotto gli elementi per giungere a una condanna di Dellepiane non ci sono", evidenza il suo legale, Astolfo Di Amato. L'udienza si concluderà domani con le difese di Campitelli, Teramo e Savona. Poi a seguire il resto del filone 'Dirty Soccer'. I dispositivi delle sentenze sono attesi per sabato, il Teramo spera di poter disputare la Serie B, o almeno, di salvare la Lega Pro (con penalizzazione).