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I due fantasisti potrebbero lasciare Genova
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Una Sampdoria senza Eder e un Genoa senza Perotti. Uno scenario del genere per i tifosi rappresenta un sicuro indebolimento per le rispettive squadre del cuore. Tra esigenze di cassa e sirene di mercato la prospettiva è più reale di quanto possa sembrare.

Sono passati quasi tre mesi dalla fine del campionato-thriller delle genovesi. Una stagione di alti e bassi per entrambe (più alti che bassi), che ha visto il Genoa avere la meglio sul campo nella città del derby più sentito d’Italia.

La vicenda licenza Uefa ha strappato il biglietto per l’Europa dalle mani del grifone consegnandolo ai cugini blucerchiati. Durante una stagione di luci ed ombre sono state davvero poche le certezze irrevocabili per le due squadre.

I punti fermi sono stati due: Diego Perotti e Martins Eder. Gli unici avversari che sono riusciti a fermarli sono stati loro stessi con i due infortuni. Al suono del gong di inizio mercato i telefoni dei procuratori dei due fantasisti si sono surriscaldati a suon di chiamate ricevute. Perotti, addirittura, sembrava già avere pronta la valigia con tanto di dizionario in inglese destinazione Watford.

La trattativa non è andata in porto, ma le voci non sono mai cessate. Il Napoli-operaio targato Sarri ha lusingato l’argentino , il suo portafoglio, e le casse del Genoa. Discorso simile per il brasiliano. A Milanello e Trigoria il nome di Eder è circolato a lungo, così come è stato fatto all’estero.

Ferrero ha dichiarato a più riprese che di fronte a “un quindicello” (15 milioni) sarebbe meno straziante vedere Eder svuotare l’armadietto di Bogliasco.

Le offerte, insomma, non mancano. Quello che verrebbe a mancare sarebbe il vero valore aggiunto durante i 90 minuti. Iago Falque, Bertolacci, Obiang, Okaka,  e Duncan. Questi sono i giocatori più importanti che hanno lasciato Genova dopo un campionato da protagonisti con le due maglie. Ognuno di loro ha rappresentato una scommessa vinta e un plusvalore considerevole a livello economico dopo la vendita. Il contro è stato l’inevitabile scioglimento dell’ossatura portante delle due squadre, e ci può stare se si tratta di un progetto di rinnovamento.

Ma ogni progetto di rinnovamento ha bisogno di una base solida su cui porre ogni mattone per il futuro. Queste basi, a Genova, sono Perotti ed Eder. Rinunciare alla classe dei due sarebbe la prima sconfitta a campionato non ancora iniziato.