
La protesta delle dipendenti lasciate a casa, senza che sia stato rispettato il “trascinamento” del contratto rispetto alla precedente ditta, è culminata questa mattina davanti alla nuova sede della Don Gnocchi, nella struttura del polo riabilitativo del Levante Ligure. Senza contare la decisione della vecchia società di assumere, mentre ancora era in vigore il passato appalto, altre tre dipendenti, che ora assorbiranno la maggior parte del monte ore stabilito, senza che le vecchie lavoratrici né i sindacati ne fossero a conoscenza.
Le sei lavoratrici erano sostenute, oltre che dai rappresentanti delle sigle di categoria di Cgil e Cisl, da altri dipendenti degli appalti della provincia, solidali con le colleghe come testimoniavano alcuni cartelli che portavano appesi al collo.
Il presidio, iniziato alle 8.30, è proseguito per l’intera mattinata.
Luca Comiti, segretario provinciale Filcams Cgil, e Giampiero Orlanducci di Fisascat Cisl annunciano nuove azioni qualora la situazione non si sblocchi. I rappresentanti delle due sigle di categoria confermano la decisione di intraprendere nuove iniziative di lotta attraverso le strade legali, per far sì che i diritti contrattuali delle lavoratrici vengano rispettati.
IL COMMENTO
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