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Il campionato-thriller di Genoa e Sampdoria si chiude con il più classico dei finali a sorpresa: la squadra di Gasperini recupera quindici punti ai blucerchiati e si qualifica per la prossima edizione dell'Europa League. Esiste, tuttavia, il rischio che i titoli di coda siano preceduti da un epilogo senza lieto fine per il Genoa.

La licenza Uefa non è arrivata. Si attende una svolta con il ricorso. Per i tifosi rossoblu si tratta di un incubo che è nato in parallelo all'inizio del sogno: l'8 maggio il Genoa si allena in vista della sfida casalinga contro il Torino, la prima di tre gare vinte, pardon, stravinte dal Grifone. Mentre la squadra si prepara, appunto, alla sfida interna, prende corpo l'incubo sotto forma di comunicato: arrivano le licenze Uefa, manca il nome del Genoa.

La doccia nello spogliatoio del “Signorini” non è mai stata così fredda. A questo punto le motivazioni dei tifosi precipitano insieme al loro umore. Ed è dall'incubo che nasce il sogno. Gasperini compatta la squadra, e dipinge il suo capolavoro. Europa o no, bisogna vincere e convincere. Il Torino viene annientato, l'Atalanta illusa e demolita, l'Inter beffata sulla sirena. L'orgoglio dei tifosi tocca i massimi storici: se l'Europa non verrà sancita dal nero su bianco di un documento, lo sarà, e lo è già adesso, sul rosso del cuore dei giocatori e di Gasperini.

Quell'8 maggio, a Bogliasco, si allena anche la Sampdoria di Sinisa Mihajlovic. La stagione è stata perlopiù esaltante. Per larga parte del campionato i blucerchiati hanno guardato con l'acquolina in bocca la zona Champions, pensando di tenere già nel taschino l'Europa dei “piccoli”. Ma il calcio è crudele, e succede l'impensabile. Dopo la vittoria casalinga contro l'Inter il rendimento cala, i punti anche, e il gioco sparisce.

La notizia della mancata licenza al Genoa rappresenta un'assicurazione per l'Europa, una sorta di nuova motivazione iniettata dal caso che dovrebbe portare a chiudere il discorso Europa. Ma avviene l'opposto. Dopo la vittoria di Udine la Samp perde con la Lazio e pareggia contro un Empoli già salvo ma ancora affamato.

L'Europa, in ogni sua forma, svanisce, almeno sul campo. I tifosi blucerchiati sanno che le possibilità di conquistarla tramite una via extracalcistica esiste ed è concreta. Ma per chi è abituato a possedere solo ciò che si è guadagnato, il retrogusto è amaro e la voglia di festeggiare è poca.