politica

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Noi crediamo che la principale via percorribile per contenere la spesa sanitaria sia quella di promuovere la salute.

E’ quindi importante che la Regione e le Aziende sanitarie liguri recepiscano e realizzino gli obiettivi del recente Piano Nazionale della Prevenzione 2014-2018: ridurre il carico prevenibile ed evitabile legato alle malattie croniche ridurre le conseguenze dei disturbi neurosensoriali (ipoacusia/sordità e ipovisione/cecità) promuovere il benessere mentale nei bambini e negli adolescenti prevenire le dipendenze (sostanze e comportamenti) prevenire gli incidenti stradali e ridurre la gravità dei loro esiti prevenire gli incidenti domestici prevenire infortuni e malattie professionali ridurre le esposizioni ambientali potenzialmente dannose per la salute ridurre la frequenza delle malattie infettive prioritarie realizzare i controlli finalizzati a garantire la sicurezza alimentare e la sanità pubblica veterinaria.

A questo scopo bisogna sostenere la rete dei servizi distrettuali, della medicina di base (medici di medicina generale o MMG e pediatri di libera scelta o PLS) e degli altri servizi deputati alla prevenzione e alla promozione della salute, anche in una prospettiva di promozione della salute in tutte le politiche e di integrazione socio-sanitaria.

La salute e il benessere della popolazione dipendono non soltanto da specifiche politiche sanitarie e socio-sanitarie, ma anche dalla partecipazione attiva della cittadinanza e del privato sociale e dalle decisioni che vengono prese nell’ambito di politiche “non sanitarie”, relative all’ambiente e all’urbanistica (strutture abitative, aree verdi, parchi e giardini), alle attività produttive (agricoltura biologica e di qualità, sicurezza alimentare, inquinamento industriale, qualità e disponibilità delle risorse idriche), alla tutela del territorio dai rischi chimici e idrogeologici, alla mobilità e ai trasporti.

Bisogna effettivamente pensare alla salute come “costruzione sociale”, e non come responsabilità esclusiva del settore sanitario. Il compito del settore sanitario è però determinante, anche nell’esercitare una funzione di advocacy e nel favorire reti di collaborazione fra tutti i portatori di interesse.”

Sembra invece che il principale interesse che emerge nelle politiche della Regione Liguria (su input del Governo) sia quello relativo alla “razionalizzazione e recupero di spese”.

In questo contesto è sicuramente condivisibile l’esigenza di rendere sempre più efficienti ed efficaci i servizi e le prestazioni erogate. In particolare sono condivisibili alcune proposte specifiche, come ad esempio: la necessità di distinguere tra funzioni di indirizzo e funzioni manageriali e di limitare l’attuale ingerenza politica la riconversione di alcuni piccoli ospedali in “case della salute” con sede di primo intervento e attività degenziale di Residenza Sanitaria Assistenziale di mantenimento e riabilitazione il potenziamento della rete assistenziale territoriale e domiciliare il potenziamento della rete informatica tra le strutture sanitarie (cartella elettronica).

Una delle sfide che il SSN deve affrontare è infatti quella del superamento delle disuguaglianze, che tutt’ora esistono, e che sono legate alle condizioni socio-economiche e culturali delle persone.

Occorre fare delle verifiche in modo da evitare abusi e sprechi o prestazioni non appropriate. Ma bisogna anche sottolineare che il diritto alla salute appartiene alla persona in quanto tale, e non in quanto contribuente.
Il nostro obiettivo è quindi quello di un servizio universalistico e di elevata qualità (professionale, gestionale e relazionale) che garantisca le prestazioni necessarie a tutte le persone presenti nel territorio.

Riteniamo, infine, che uno dei primi atti se dovessimo governare sia quello di bloccare la speculazione edilizia del progetto Nuovo Galliera, procedendo all'impiego dei fondi stanziati dalla Regione per il Ponente Genovese e la Valpolcevera.

Antonio Bruno