
Da 'sodale' di Renzi a suo maggiore critico. Nel 2010 il consigliere lombardo chiama a raccolta i delusi del centrosinistra con "Andiamo Oltre" e un simbolico "contratto a progetto" di tre mesi. Alla scadenza, rilancia con "Prossima fermata: Italia" e con Renzi anima l'appuntamento alla Leopolda di Firenze. I due "rottamatori" sembrano destinati a marciare insieme, ma presto si separano. Uniti dall'istanza del rinnovamento, hanno posizioni distanti su molti temi. Nel 2013 Civati sbarca in Parlamento, deputato per la prima volta, e lancia la sua corsa per la segreteria del Pd. Non condivide la linea del suo partito sulle larghe intese e non vota la fiducia al governo Letta, ma quando il partito gli chiede di non votare la mozione di Giachetti sul Mattarellum, si adegua: "Alla fine faccio le cose sbagliate che mi dice il mio partito. Da segretario faremo le cose giuste".
IL COMMENTO
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