cronaca

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Nel diario quotidiano di Ccs Italia, le parole del direttore a Kathmandu raggiunto telefonicamente:

“Abbiamo visitato 5 zone dove da lunedì inizieremo la distribuzione degli aiuti, a Kathmandu e nelle aree limitrofe. Sono aree dove lavoriamo già da molti anni e che conosciamo bene. Sono morti anche dei bambini adottati a distanza e in questi giorni provvederemo ad avvisare i sostenitori. Ovunque Il problema prioritario in questo momento è l’acqua.

Il municipio di Nagajun, uno dei più colpiti è senza acqua, né servizi igienici e con gravi difficoltà nell'approvvigionamento di cibo. In questa zona quasi tutte le case, costruite in mattoni non cotti, sono crollati. Due scuole da noi sostenute sono inagibili e pericolose.

La stessa scena l’abbiamo purtroppo vista a Shanku, che ha circa 10000 abitanti, un'ora fuori Katmandhu. Anche qui scarsità d'acqua, nessun servizio igienico, nessun centro di salute. Shanku è completamente distrutta, i giapponesi e l'esercito nepalese scavano insieme per estrarre i corpi dalle macerie: 13 in un giorno. E ancora 85 persone mancano all'appello. Nella scuola che qui sosteniamo, 43 famiglie vivono accampate in 4 aule, con due bagni.

Prima di rientrare ci siamo fermati vicino a Boudha, un'altra zona di Kathamandu. 12 famiglie vivono sotto una tenda sul bordo della strada, pagando 1000 rupie al giorno a un signore che affitta teli ai terremotati, e altre 200 rupie per un tappeto su cui dormire.

Il cibo scarseggia, ma i bimbi ridono lo stesso. Due di loro, 13 e 11 anni, mi chiedono se sono un calciatore. Loro vogliono diventarlo. Le informazioni raccolte, insieme a quelle in arrivo (è in corso attualmente un sopralluogo a Kavre) ci aiuteranno a focalizzare gli sforzi e a concentrare le nostre risorse verso i bisogni prioritari”.

PROGETTO D'EMERGENZA CCS ITALIA IN BREVE

I distretti di riferimento sono: Kathmandu e Kavre (aree a massimo impatto e altissima vulnerabilità); Chitwan e Makwampur (aree adiacenti a medio impatto e alta vulnerabilità)

Obiettivo: portare immediato soccorso e generi di prima necessità ai minori e alle loro famiglie e l’apertura di Child Friendly Spaces, nonché verificare la condizione degli edifici scolastici in modo da potere fornire risposta immediata con demolizioni, riabilitazioni, ricostruzioni ex novo (per accelerare ripresa attività scolastiche).

Beneficiari: circa 70.000 persone di cui 13.546 minori. Il team di Ccs Italia sarà supportato in questo lavoro da esperti in protezione e salute dei bambini arrivati dall’India e dal Bangladesh.

Per contribuire alla raccolta fondi straordinaria: Bonifico Bancario su conto corrente intestato a Centro Cooperazione Sviluppo Onlus presso Banca Popolare Etica, codice IBAN: IT 02 I 05018 01400 000000512500 - causale: EMERGENZA NEPAL