Le analisi dei primi dati della scatola nera dell'airbus Germanwings hanno prodotto un risultato choc. Sarebbe stata una scelta del copilota, Andreas Lubitz, quella di far perdere quota all'aereo fino a farlo schiantare tra le Alpi francesi. Secondo il procuratore di Marsiglia, Brice Robin, Lubitz avrebbe apettato di rimanere solo in cabina di pilotaggio per attivare i comandi di discesa, aggirando anche i tentativi dei computer di correggere automaticamente la rotta: una manovra sintomatica della volontà di distruggere l'aereo, ma apparentemente non legata a finalità terroristiche. Il pilota 28enne era infatti di cittadinanza tedesca, nonostante il procuratore non abbia saputo rispondere a domande riguardanti la sua origine etnica. Aveva 630 ore di volo all'attivo, ed è rimasto in vita, senza accusare malori, fino al momento dell'impatto: la scatola nera ha infatti registrato valori di respirazione normali. Per gli inquirenti l'ipotesi più quotata è che Lubitz si sia rifiutato di aprire la porta della cabina al comandante, Patrick Sonderheimer.
Dalle registrazioni risulta anche che i passeggeri non si sono resi conto di quello che stava per succedere fino agli ultimi secondi, quando hanno iniziato a sentirsi le loro urla. La morte delle 150 persone a bordo è stata istantanea; le operazioni di recupero dei corpi impegneranno 15 giorni.
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