politica

Ex Idv in consiglio regionale, richiesta in processo abbreviato
1 minuto e 41 secondi di lettura
Il pm di Genova Nicola Piacente ha chiesto due anni e due mesi ciascuno per Maruska Piredda e Stefano Quaini, ex consiglieri regionali ex Idv, nell'ambito dell'inchiesta sulle spese pazze al Consiglio regionale ligure.

L'ipotesi di reato è di peculato. Per falsi materiali invece il pm ha chiesto l'assoluzione. La richiesta è stata fatta nell'abito del processo con rito abbreviato davanti al gup Ferdinando Baldini. L'udienza è rinviata al 23 marzo.

Il pm di Genova ha inoltre chiesto il rinvio a giudizio per Nicolò Scialfa, ex vicepresidente del consiglio regionale ligure, per Marylin Fusco, ex consigliere regionale, per l'ex deputato Giovanni Paladini, tutti ex Idv, e per l'ex tesoriere del gruppo Giorgio De Lucchi, nell'inchiesta sulle spese pazze in Regione. L'accusa è di peculato e falso. I quattro imputati hanno scelto il rito ordinario e la decisione del gup è fissata per il 23 marzo.

Nell'ambito dell'udienza preliminare davanti al gup Ferdinando Baldini il pm Nicola Piacente, per una sola ipotesi di peculato che era stata contestata a Giorgio De Lucchi in concorso con Nicolò Scialfa, ha chiesto il rinvio a giudizio per l'ex tesoriere del gruppo contestandogli, in alternativa al peculato, l'appropriazione indebita.

“All'udienza odierna, il Gup del Tribunale di Genova, nell'ambito del processo "spese pazze" che vede imputati sei ex esponenti di Idv accusati del pesante reato di peculato, ha ammesso la costituzione di parte civile di IdV, ritenendo che il partito, a causa della condotta contestata ai suoi ex associati, abbia subito un danno all'immagine ed alla sua azione politica. Con tale ingresso nel processo, pertanto, Italia dei Valori avrà pieno titolo per ottenere un risarcimento dei danni da tutti i sei ex esponenti che dovessero risultare, all'esito del giudizio, colpevoli dei reati loro ascritti. E’ stato infangato il nostro simbolo e i valori di cui è portatore. Noi vogliamo tutelare l'IdV e la nostra storia, che ha le sue radici nella legalità”. E’ quanto si legge in una nota del segretario nazionale dell’Idv, Ignazio Messina.