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Al Signor Presidente del Consiglio e Segretario del PD dott. Matteo Renzi,

Prendiamo atto della sentenza della Consulta che boccia il referendum per l’abolizione della manovra finanziaria sul sistema previdenziale
, predisposta e attuata dal Governo Monti e dal Min. Fornero nel dicembre del 2011, con il consenso di quasi l'intero arco parlamentare.

Visto l’attuale contesto politico-sociale, e stanti le chiare norme costituzionali in merito, ben pochi “esodati” si erano illusi che si sarebbe arrivati al pronunciamento dei cittadini su una fra le più inique, ingiuste e deleterie norme di legge mai approvate dal Parlamento italiano, che non trova similitudini neanche in altri paesi comunitari.

Una manovra con evidenti e chiari profili di incostituzionalità, riconosciuti anche da alte figure istituzionali, sui quali non si è voluto apportare le necessarie e fattibili correzioni. Una manovra che da una parte ha provocato un diffuso, grave disagio sociale, avendo costretto persone ultrasessantenni ai lavori forzati, bloccato il turn-over nel sistema produttivo italiano e dall’altro avendo causato l’emergenza sociale degli “esodati”.

Un emergenza che si perpetua ormai da 3 anni ed alla quale gli ultimi 3 governi hanno risposto con provvedimenti-lotteria insufficienti a sanare interamente l'iniquità a suo tempo perpetrata. Esclusi dalle 6 salvaguardie finora approvate, restano almeno 49.500 cittadini, come certificato dal Governo in base a dati documentali INPS, resi noti in risposta alla interrogazione parlamentare dell’On.Gnecchi.

Chi afferma che il dramma degli “esodati” sia stato risolto e che gli “esodati” non esistano, mente sapendo di mentire. Sulla reale consistenza della platea in questione sono ormai 3 anni che assistiamo ad un indecoroso balletto; nel giugno 2012 INPS li aveva quantificati e certificati in quasi 400.000 che, al netto dei 170.000 salvaguardati dalle 6 “lotterie” sarebbero ora ridotti ad oltre 200.000.
Se questi numeri sono reali (e come non potrebbero esserlo se in tre anni non sono mai stati smentiti?), tutti costoro, comprese le loro famiglie, resterebbero tuttora a rischio indigenza per numerosi anni ancora, a causa della perdurante assenza di reddito.

La Rete dei Comitati degli Esodati ribadisce la sua ferma intenzione di continuare la mobilitazione dei propri aderenti affinché la corretta ed equa salvaguardia sia garantita a tutti coloro che siano in possesso dei seguenti 2 requisiti (escludendo quindi qualsiasi altro vincolo o lotteria):
1. Non essere più occupati al 31.12.2011 per avvenuta risoluzione contrattuale a qualsiasi titolo, oppure avere entro quella data sottoscritto accordi collettivi o individuali che, come esito finale, prevedano il futuro licenziamento.
2. Maturazione del diritto pensionistico con le previgenti norme entro il 31.12. 2018.

Nelle prossime settimane saremo di nuovo a presidiare le sedi governative ed istituzionali per ribadirlo per la dodicesima (12a) volta in questi 3 anni di sofferenza!! Chiediamo con fermezza e determinazione che Governo e Parlamento procedano sollecitamente ad approvare una 7a salvaguardia, che comprenda almeno i 49.500 esodati , attualmente non salvaguardati e certificati da Governo e INPS. Chiediamo un provvedimento d'urgenza, finanziato dai residui dei fondi già stanziati per le precedenti salvaguardie e che risultano ampiamente sufficienti allo scopo, senza alcuna necessità di reperire ulteriori risorse. Non siamo interessati a pasticciate soluzioni diverse dal riconoscimento del diritto alla pensione per tutti gli “esodati”!!

Infine, chiediamo con la massima fermezza che queste risorse confluiscano e vengano esclusivamente utilizzate, così come previsto dalla normativa in merito, nel “fondo esodati”, per la loro salvaguardia.

Nessun "esodato" deve essere condannato a restare senza reddito e senza pensione! Per gli “esodati” lo Stato deve ripristinare il patto sottoscritto con loro.
Le chiediamo con fermezza di assumersi, come è in Suo potere e come deve, la responsabilità di sanare, nella forma e nel diritto, la gravissima e violenta ingiustizia compiuta nei confronti degli “esodati”.

La Rete dei Comitati di Esodati, Mobilitati, Contributori Volontari, Esonerati, Fondi di Settore e Licenziati senza tutele