politica

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Che cosa accadrebbe se Raffaella Paita, vincitrice delle primarie made in China mollasse il patron Claudio Burlando? 

Quello che la futura candidata alla presidenza della Regione Liguria ha raccontato in una conferenza stampa a tutto campo potrebbe essere il segnale di una nuova strategia, o d'emergenza, dopo il disastro mediatico che é piombato addosso addosso al Pd in seguito al clamoroso "non ci sto" di Sergio Cofferati o addirittura una strategia già pensata da tempo, da utilizzarsi in caso di vittoria, dopo aver raccolto i voti di quel gruppo di disperati dell'Ncd, alla ricerca di un cuscino su cui affondare i glutei.

Primo caso. Lella vince, scoppia il casino delle intrusioni da Pechino e Macao, con l'aggiunta di quelle delle camice nere del Ponente. Un casino anche comunicativo di proporzioni titaniche.

Il caso Cofferati che molti, ma anche il Renzi preda di deliri d'onnipotenza al fagiolo zolfino, speravano venisse archiviato come la sindrome maniaco-depressiva di un anziano col braccio al collo, diventa un boomerang. Tanto da complicare addirittura la votazione dell'Italicum e le prossime elezioni del presidente della Repubblica. Tafazzi o no per Renzi resta oggi un groviglio difficile da sciogliere con una spalluccia o con un tweet.

Allora il "coup de théatre". Paita si rimangia gran parte di quello che ha detto in campagna elettorale o le hanno fatto dire, ingolfandola con un training improvvisato: "Sei la più forte Lella... devi dire questo....sorridi...dagli del nervosetto al vecchio....liquida questi comunisti del c....azzera il vertice del Pd....abbraccia Saso in orbace e Minasso in stivaloni neri come i tuoi...strizza l'occhio a Orsi....”

Non l'hanno capita i compagni (pardon) genovesi. Lei non voleva azzerare il Pd, non voleva allearsi con l'Ncd che dentro c'ha scritto Destra, non voleva Minasso, né Saso, né Orsi (che di voti poi glie ne ha portati pochini), non l'hanno capita i giornalisti che scrivono sempre quello che vogliono, per esempio che Lei é la Delfina di Burlando.

Burlando chi? sbotta la Lella versione Vittoria del giorno dopo. Quello che non ha la erre. Ma chi? Non so chi sia? Stava seduto vicino a me? Vi sbagliate, avete visto male. Quello non era questo Burlando che dite voi, ma un cercatore di porcini di Rondanina che mi ringraziava per la realizzazione di un quagliodromo. Guccinelli? E chi lo conosce! Uno abbronzato? Nooo, con me sono tutti di carnagione biancolatte. Gli abbronzati non li voglio, sanno di villaggio-vacanze a Sharm. Merlo? L'ho dimesso dal porto l'altro ieri.

Caso Secondo. I suoi strateghi a tavolino le avevano spiegato: usa il Governatore, gira con lui giorno dopo giorno, inaugura, prometti e benedici. Vinci con l'abilità dei suoi antichi e collaudati metodi e poi, pussavia! Gli mandi a dire così: pussavia. Non si fa? Ma lo fanno tutti in politica! Chi non lo ha fatto nella storia della Dc e del Pci e del Psi e persino del Pli (non non c'é più o quasi, ora non ti ci puoi più alleare...).

Insomma, qualcuno comincia a pensare che la Lella della Vittoria abbia pronta la nuova Linea: la Linea del Senza.

Senza Claudio, senza Destra, senza Ncd, senza Saso, senza Minasso, senza Orsi, senza Guccinelli, senza Ninuzzo, senza bocciofile, senza oratori, senza casapound, senza twitter, senza muscolate, senza testaroli, senza Farinetti, senza Federici, senza Cavarra. 
Cavarra chi?