cronaca

Dopo la seduta a porte chiuse per il timore di proteste
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"Tenere il consiglio comunale a porte chiuse è una scelta che condivido, non potevamo permettere che si interrompesse la seduta per il terzo martedì consecutivo". Nella rubrica 'Il Sindaco risponde' su Primocanale, Marco Doria primo cittadino di Genova torna sulla decisione che martedì scorso ha scatenato polemiche e portato i lavoratori di Amt, in contrasto con Tursi, a manifestare nelle strade del centro.

"Per due settimane consecutive, il consiglio comunale è stato di fatto sospeso. C'è stato un attacco alla democrazia. Il terzo martedì in cui si poteva ripetere si è svolto il consiglio comunale a porte chiuse a tutela della democrazia. E' stata una decisione della presidenza del consiglio che io condivido - ha dichiarato Doria - Non si può attaccare l'istituzione democratica e il fatto che avvenga a volte sotto silenzio è un fatto grave. Le istituzioni vanno difese giudicando liberamente quello che accade in quelle istituzioni".

Poi una riflessione in merito alla situazione generale di Amt e l'approccio avuto dalla sua Giunta
. "Difendere le aziende pubbliche non significa dire al comune copri i costi pubblici - ha sottolineato in tv il sindaco di Genova - Il Comune è azionista, sta pagando e continua a pagare i buchi del passato, ma non intende coprire disavanzi di bilancio con i soldi dei genovesi".

Ieri si era messo in discussione la posizione dei vertici aziendali incapaci di dare una svolta alla difficile crisi.

"Il ruolo e la posizione del presidente di Amt Ravera? Ravera è arrivato con la mia amministrazione - ha dichiarato Doria - Io i giudizi sulle persone che fanno parte della mia squadra non li dico in tv, ma direttamente alle persone".