Cronaca

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Due uomini della guardia di finanza di Imperia si sono presentati nei giorni scorsi negli uffici del consiglio regionale per esaminare il Bur, il bollettino regionale ufficiale. Mandati dal pm Filippo Maffeo per verificare la norma con la quale si stabilisce l’applicazione degli aumenti Irpef decisi l’anno scorso dalla giunta ligure per arginare il buco della sanità. Secondo quanto disposto dagli uffici dell’assessore alle finanze G.b. Pittaluga, le nuove aliquote divise per scaglioni, andavano applicate sull’intero reddito imponibile. Anche se la legge pubblicata sul bollettino ufficiale lascia spazio a un’altra intepretazione, in quanto riporta testualmente l’aliquota “è determinata per scaglioni di reddito imponibile”. Tanto che è stato necessario inviare una successiva circolare per fare chiarezza. Ed è su questo che la procura di Imperia vuole fare chiarezza, se c’è rispondenza tra quanto dice la legge per come è stata scritta, e quanto avviene. L’inchiesta è stata infatti aperta per il reato di abuso d’ufficio. L’assessore Pittaluga ribadisce che l’applicazione stabilita è corretta e mostra sia la legge istitutiva dello stato, sia quello che fanno altre regioni, come Umbria, Veneto, Piemonte. Tutte applicano le diverse aliquote sull’intero reddito, senza suddivisioni a scaglioni: "Se da questa inchiesta risulterà che abbiamo sbagliato, sono pronto a dimettermi -ha detto Pittaluga a Primocanale- Altrimenti bisognerà rimettere in discussione la credibilità di certe amministrazioni dello Stato". Nel caso in cui si accertasse che la legge è stata scritta male rispetto a come viene applicata, la Regione dovrà però rimborsare quanto prelevato in eccesso, si parla di circa 50 milioni di euro, vanificando così parte della manovra correttiva per far quadrare i conti della sanità. Sul fronte politico, l’opposizione di centro destra chiede che il presidente Burlando faccia chiarezza quanto prima in consiglio regionale. “Se la Magistratura dovesse condannare la Regione – dice Gianni Plinio di An– il Presidente Burlando, che sul provvedimento di aumento delle tasse impose addirittura il voto di fiducia, dovrebbe rassegnare le proprie dimissioni”. (Davide Lentini)