meteo

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Le regioni del Nord, piegate nei giorni scorsi dal maltempo, oggi si sono risvegliate con il cielo limpido che ha portato una giornata di tregua. Ma l'assenza delle piogge torrenziali dei giorni passati non ha comunque azzerato i disagi, soprattutto nella mobilità.

Ora si guarda ai fiumi, diversi dei quali sopra il livello di guardia. In Liguria resta il pericolo frane, mentre la Lombardia chiede lo stato d'emergenza. "In queste ore il maltempo è tornato a fare danni. Per me è una ferita aperta pensare che l'Italia abbia denari bloccati in modo così assurdo. Ma adesso non è il momento delle polemiche. Si scavi il fango dalle città, si tiri via la melma delle pratiche burocratiche, si realizzino le opere da fare", ha detto il premier Matteo Renzi.
 
Il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, ha sottolineato che "bisogna cambiare pagina" invocando "un patto" tra governo centrale e enti locali. Ma i Comuni restano sulla difensiva: "La promessa di sbloccare il Patto di Stabilità ai comuni colpiti dalle alluvioni non è molto utile perché riguarda cifre limitate", ha detto il delegato alla finanza locale dell'Anci, Guido Castelli.

Se al Nord c'è uno spiraglio di luce, nelle regioni centro-meridionali fino a domani pomeriggio ci saranno precipitazioni, anche intense, soprattutto sulla Toscana. Da giovedì invece condizioni di tempo stabile e soleggiato, almeno fino a domenica. E' quanto sottolinea la Protezione civile, che mette in guarda dal rischio che il maltempo possa determinare in diverse aree del Paese criticità idrogeologiche, con il Po che resta osservato speciale. Il colmo di piena del Po è transitato a Casalmaggiore, in Lombardia, nelle prime ore del mattino, con oltre sette metri sullo zero idrometrico, e poi ha oltrepassato Boretto, in Emilia Romagna, con valori stimati 8,20 metri sullo zero idrometrico.

Passando in rassegna le regioni più colpite nei giorni scorsi, in Liguria è dunque tornato il sole ed è cessata l'allerta meteo. Ma resta il pericolo frane. La Coldiretti calcola in 30 milioni i danni all'agricoltura della regione, mentre frana la collina del basilico dop, ingrediente principale del pesto genovese.

A Roma sono state chiuse le banchine per l' innalzamento del Tevere. A Milano sono proseguiti per il terzo giorno consecutivo gli interventi per estrarre l'acqua nella galleria della metropolitana 2 dove la circolazione era bloccata tra le fermate di Garibaldi e Centrale. In serata è ripresa la circolazione dei treni. In Piemonte è tornato il sole ma in alcune zone è stato difficile, ancora oggi, spostarsi per gli allagamenti e le frane dei giorni scorsi. I problemi principali sono stati segnalati nel Basso Piemonte, in provincia di Alessandria e, al Nord, nel Biellese e nel Verbano, dove il livello dei laghi Maggiore e Orta restano sopra la soglia di guardia. Sempre chiuso l'ospedale di Omegna dove si è lavorato tutto il giorno per liberare i locali dall'acqua e dal fango. Spostamenti ancora difficili anche in Friuli Venezia Giulia dove è stata interrotta la tratta ferroviaria Cervignano-Udine a causa del cedimento del terreno nei pressi di un cantiere a Palmanova (Udine). In Toscana il fiume Cecina è esondato la notte scorsa provocando allagamenti nel Pisano. Una frana è stata invece registrata a Massarosa (Lucca) in Versilia.