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A una settimana dalle ultime violente mareggiate che hanno caratterizzato, oltre alle forti piogge, la precedente allerta meteo, si aggrava la situazione del litorale sarzanese e di quello, attiguo, amegliese. Quintali e quintali di materiale legnoso, tronchi rami, arbusti e ogni altro genere di detrito ha invaso le spiagge frequantate durante la bella stagione da migliaia di turisti e bagnanti.

Il tutto mentre in mare, anche oggi sospinto dal vento di scirocco, galleggiano interi alberi trascinati dalla piena del fiume Magra sino alla foce e successivamente sul litorale orientale della provincia spezzina.

I balneatori sono letteralmente furibondi: "La stagione è stata un disastro, fra tempo incerto e strascichi del fenomeno dovuto alle mareggiate dello scorso inverno. Dopo aver faticosamente rimosso il materiale con attrezzature acquistate a nostre spese, ora siamo punto e a capo, anzi, peggio dello scorso anno".

"Serve che le amministrazioni dei comuni dell'alta Lunigiana - sottolinea il sindaco di Ameglia Giacomo Giampedrone - si assumano la responsabilità di quanto avviene a monte del fiume Magra, dove finisce tutto questo materiale boschivo, evidentemente a causa della mancata manutenzione del territorio, oltreché delle forti precipitazioni".

Da tempo - chiosa Giampedrone - le amministrazioni comunali di Ameglia e di Sarzana chiedono un tavolo tecnico interregionale (Liguria e Toscana) per affrontare e risolvere il problema, che danneggia economicamente e turisticamente il nostro territorio. Non possiamo essere noi a pagare l'incuria di chi sta a monte dei nostri litorali. Intanto questa mattina firmerò un'ordinanza che prevede la possibilità per i privati di raccogliere la legna nelle spiagge di Fiumaretta e Bocca di Magra. Ma non basta, occorre che gli enti sovraordinati e il governo centrale si attivino con una legge normativa che permetta di raccogliere e ardere la legna direttamente a monte e lungo i rivi".