“Napolitano ha riferito che all’epoca non ha mai saputo di accordi”: così Giovanni Airò Farulla, avvocato del Comune di Palermo, al termine della deposizione del capo dello Stato Giorgio Napolitano che si è tenuta questa mattina al Quirinale. Il presidente della Repubblica - secondo quanto reso noto da un legale - ha risposto a diverse domande delle parti, anche ad alcune domande poste dal legale di Totò Riina, Lica Cianferoni.“La Corte non ha ammesso la domanda più importante, quella sul colloquio tra il presidente Napolitano e l'ex presidente Oscar Luigi Scalfaro quando pronunciò il famoso "non ci sto!". Il presidente - ha detto ancora il legale di Riina - ha tenuto sostanzialmente a dire che lui era uno spettatore di questa vicenda".
Secondo le testimonianze dei presenti in alcuni casi il presidente della Repubblica si è avvalso della facoltà di non rispondere. “Il presidente - ha spiegato l'avvocato Nicoletta Piergentili della difesa di Nicola Mancino - ha riferito di non essere stato mai minimamente turbato delle notizie su presunti attentati alla sua persona nel 1993. Questo perché faceva parte del suo ruolo istituzionale
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