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La scelta della maglia è stata tradizionalista, almeno nelle intenzioni: "IL numero 2? Io sono per l'ordine numerico tradizionale ma l'1 era preso e allora ho scelto il 2".

Così EMiliano Viviano si era presentato al mondo Samp. Sorridente, toscano dalla battuta pronta, Viviano si è subito integrato nell'ambiente blucerchiato e in città ma soprattutto ha subito regalato una dote che, negli ultimi tempi i portieri sampdoriani non avevano garantito: la sicurezza. Sicurezza che deriva anche da tutto il meccanismo di gioco blucerchiato, se è vero che oltre ad aver incassato solo due reti, Viviano, secondo le statistiche della Lega, ha effettuato appena 2 parate in media a partita.

Per lui Genova è una grande occasione di rilancio. In serie A aveva giocato l'ultima partita nel maggio 2013 con la maglia della Fiorentina a Pescara. Poi la nebbia londinese, la maglia dell'Arsenal vestita solo con la squadra riserve in una partita di dicembre contro il Sunderland. Ora la Sampdoria, il terzo posto, il portiere vice campione del mondo Romero alle proprie spalle. Un vero e proprio rinascimento.

Intanto la Sampdoria riprende la preparazione a Bogliasco, senza i nazionali Romero, Romagnoli e Mesbah. In questi giorni andranno valutate le condizioni degli acciaccati Obiang, Eder, Fedato e Rizzo mentre Krsticic e Regini continueranno il loro lavoro di recupero.