cronaca

2 minuti e 0 secondi di lettura
Sembrava un incendio provocato da un semplice corto circuito, invece le fiamme che hanno distrutto una villa signorile di via Corsica a Carignano potrebbero essere state provocate da un vero e proprio attentato.

Secondo le prime testimonianze un uomo, intorno ai quarant'anni vestito di scuro si sarebbe avvicinato furtivamente alla villa a da lì avrebbe lanciato due bombe carta contro il secondo piano dell’edificio.

Le fiamme si sono propagate in pochi minuti e hanno interessato anche il primo piano della costruzione che è ancora in fase di ristrutturazione. Fortunatamente I proprietari dei due appartamenti non erano presenti e questo ha impedito che l'episodio potesse avere conseguenze più gravi. A spegnere l'incendio sono intervenuti i vigili del fuoco.

L'appartamento appartiene a un medico.  La casa è però da tempo disabitata anche se ammobiliata. Ad accorgersi del rogo e a dare l'allarme  è stata una familiare della proprietaria che abita vicino e che forse ha visto il possibile attentatore, vestito di scuro e con un berretto in testa che aveva dei sacchetti in mano e ha lanciato qualcosa prima di allontanarsi.

Gli inquirenti hanno sequestrato le telecamere di sicurezza della villa che potrebbero avere immortalato l'attentatore. I carabinieri, che indagano sulla vicenda, non escludono nessuna pista. I sospetti si starebbero concentrando però su una domestica che sarebbe stata licenziata alcune settimane fa dopo un ammanco di soldi in casa. I danni all'appartamento sarebbero ingenti vista la presenza di mobili di pregio all'interno del locale che ha preso fuoco.

Emergono, intanto, ulteriori elementi.

Potrebbe forse avere sbagliato obiettivo l'attentatore. Al primo piano, infatti, abita un ingegnere al quale alcune settimane era stata bruciata la porta dello studio. "L'ho visto mentre lanciava qualcosa - ha detto la figlia del medico proprietaria dell'appartamento incendiato - e ho iniziato a urlare 'prendetelo, prendetelo'. Lui mi ha vista e si e' allontanato con calma. Un altro inquilino lo ha raggiunto in via Corsica lo ha fermato ma quello gli ha fatto capire che doveva lasciarlo andare altrimenti gli finiva male. Io ho svegliato mio figlio di due anni e siamo scappati in strada".

L'attentatore potrebbe avere scavalcato la ringhiera di recinzione oppure potrebbe avere aspettato che il cancello si aprisse ed essere entrato indisturbato. La villa, infatti, si trova all'interno di un parco e il punto da cui sarebbero state lanciate le due bombe non e' accessibile dalla strada.