
Due macellerie islamiche del centro di Genova sono state chiuse perche' in ogni punto vendita, dietro al bancone, a fianco all'addetto in regola ce n'era un altro completamente in nero. I macellai, entrambi maggiorenni e di nazionalita' marocchina, non hanno saputo giustificare a che titolo si occupassero di tagliare e servire la carne, secondo i tradizionali rituali della loro religione.
Di conseguenza, i carabinieri del nucleo tutela del lavoro hanno provveduto alle sospensioni dell'attivita' imprenditoriale: per riaprire, le due attivita' hanno dovuto regolarizzare i dipendenti e pagare ciascuna 1.950 euro, oltre ad altre pesanti sanzioni amministrative legate al collocamento irregolare.
A Rapallo, invece, gli ispettori hanno rilevato nel corso di due traslochi la presenza di personale a nero: in un caso si trattava di un lavoratore italiano, nell'altro di un operaio ecuadoriano. Lavoro nero anche a Santa Margherita: in un bar accertata la presenza di un individuo intento a servire i caffe' agli avventori a fianco di un collega regolarmente assunto. Sospensione dell'attivita' e maximulta anche in questo caso.
In un piccolo albergo della zona di Cicagna, invece, il titolare della ditta insieme ad uno staff di tre collaboratori (tutti italiani) aveva iniziato a gestire l'attivita', fidando sulle buone prospettive turistiche. Solo che nessuno si fosse posto il problema di aprire le posizioni Inps e Inail o, in alternativa, ipotizzare una qualche forma di societa'.
IL COMMENTO
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