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Con un  discorso di venti minuti Matteo Renzi ha inaugurato dinanzi all'Europarlamento di Strasburgo il semestre di presidenza italiana dell'Unione europea. E ha centrato la sua orazione su due punti fondamentali: la necessità di sostenere la crescita economica e l'importanza di ritrovare un'identità culturale comune, lanciando il nuovo slogan della "generazione Telemaco".

Al suo fianco il ministro degli Esteri Federica Mogherini, l'esponente che il premier vuole candidare come Alto rappresentante della Politica estera dell'Ue. L'Europa oggi ha il volto della noia. "Se oggi l'Europa facesse un selfie - esordisce Renzi -  che immagine verrebbe fuori? Il volto della stanchezza, in alcuni casi della rassegnazione. L'Europa mostrerebbe il volto della noia. Eppure fuori di qui il mondo corre a una velocità straordinaria". I pilastri del pensiero occidentale. 

Ritrovare l'identità comune. "Non credo che possiamo sottovalutare la questione finanziaria - aggiunge - tra qualche momento lo dirò in modo deciso e convinto. Esite un grande tema finanziario, ma l'italia sostiene che la grande sfida del semestre non sia solo elencare una serie appuntamenti, che pure ci saranno e spero con partecipazione la delle parlamentari e dei parlamentari, ma la grande sfida è ritrovare l'anima dell'Europa, il senso profondo del nostro stare insieme. Se dobbiamo unire burocrazie, a noi in Italia basta e avanza la nostra. C'è un'identità comune da ritrovare".

Senza crescita non c'è futuro. "Rappresento un paese fondatore  - dice ancora il premier - noi italiani siamo tra quelli che danno di più di ciò che prendono. L'Italia viene qui a dire che per prima ha voglia di cambiare e lo dice con il coraggio e l'orgoglio di rappresentare l'Europa. Noi vogliamo rispettare le regole, c'è la stabilità ma c'è anche la crescita. Senza crescita non c'è futuro. Non chiediamo un giudizio sul passato, ci interessa cominciare il futuro. Noi siamo una comunità, non un'espressione geografica".

Prima di prendere la parola in Aula, Renzi ha incontrato gli europarlamentari italiani e poi il presidente del Parlamento Martin Schulz. Agli eurodeputati ha detto: "Il Governo è convinto che mai come ora bisogna che l'Italia non vada in Europa a chiedere o a rivendicare" ma a portare "una storia straordinaria ed un futuro all'altezza del nostro passato". "Siamo disponibilissimi a organizzare un momento di incontro, con Graziano Delrio e Federica Mogherini, con le forme che riterrete opportune come parlamentari italiani in Europa", ha continuato il premier.