
Citati in giudizio per danno d'immagine il primo dirigente della Digos Alessandro Perugini (all'epoca vicequestore aggiunto), i sottufficiali Antonio Del Giacco, Enzo Raschellà, Luca Mantovani e il sovrintendente capo Sebastiano Pinzone: tutti già condannati in giudicato anche al risarcimento delle parti civili per falsità ideologica. Perugini e Pinzone avevano già provveduto al risarcimento di Mattana, che ha così rimesso la querela nei loro confronti. Per la procura equivale a un'ammissione di responsabilità.
Perugini e Pinzoni, secondo il procuratore, "potevano fermare l'aggressione in virtù del loro grado". Ma non solo: "in concorso con i colleghi", hanno colpito Matana "con calci e pugni fino a causargli lesioni con 20 giorni di prognosi".
"Resta del tutto priva di giustificazione - si legge nell'atto di citazione - la vile aggressione al minorenne, ampiamente documentata da fotografia e filmati. Hanno agito in spregio alle leggi e alla Costituzione provocando un gravissimo danno d'immagine alla Polizia e allo Stato. Il ministero dell'Interno avrebbe dovuto costituirsi parte civile".
IL COMMENTO
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