cronaca

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Un brusco aumento delle bronchiti e delle polmoniti nonostante il caldo torrido.


E' l'effetto dell'innalzamento delle temperature a Genova, come in tutta Italia, che ha portato a un incremento dell'uso dei condizionatori. ''Come effetto - spiega Paolo Moscatelli, primario del pronto soccorso dell'ospedale San Martino - abbiamo registrato un aumento delle infezioni delle alte e basse vie aeree soprattutto nei più giovani''. Ma a patire di più il caldo di questi giorni sono soprattutto gli anziani. ''Da noi - prosegue Moscatelli - abbiamo registrato un aumento degli accessi appena sotto il dieci per cento. Parliamo di 10-20 ricoveri al giorno per patologie legate al caldo''. Anche al pronto soccorso dell'ospedale Galliera sono stati registrati più accessi. ''Abbiamo avuto il 15 per cento in più rispetto a giugno dello scorso anno - sottolinea Paolo Cremonesi, primario del pronto soccorso del nosocomio del centro cittadino - anche perché questo caldo ha colto quasi tutti impreparati. E a patire di più sono soprattutto gli anziani: sono aumentati gli accessi per le cadute, i collassi e la disidratazione''. ''Sono soprattutto i più anziani e quelli che seguono più terapie - sottolinea il primario del pronto soccorso dell'ospedale Villa Scassi - a ricorrere alle nostre cure. In questi casi occorre il buon senso dei medici di famiglia, che dovrebbero ridurre i farmaci in questi periodi così caldi, e dei pazienti che dovrebbero idratarsi di più e magari uscire di meno e nelle ore meno afose''. Intanto, ieri sono stati 15 gli sforamenti di ozono rilevati in quattro punti diversi della città: il maggior numero di 'superi' è stato registrato dalla centralina di rilevamento della Provincia posta a Mignanego, presso il passo dei Giovi, con il picco maggiore, 229 microgrammi per metro cubo, rilevato nella fascia oraria fra le 15 e le 16. Ci sono poi stati tre sforamenti all'Acquasola, due a Quarto fra le 17 e le 19 e infine due in corso Firenze fra le 14 e le 16. Per questo motivo, il centro operativo provinciale ha rinnovato il consiglio di evitare lunghe esposizioni all'aria aperta, soprattutto nelle ore più calde, ai bambini, agli anziani e alle persone con problemi respiratori.