"Temo che anche quest'anno la crescita che vorremmo vedere non ci sarà e, assieme alla crescita, non ci sarà il lavoro": a dirlo, durante l'assemblea di Confindustria, il presidente Giorgio Squinzi. "Non è questa l'Italia che vogliamo. Non ci rassegniamo a un Paese stanco, sfiduciato, vittima di mali antichi, astruso e ostile alla cultura d'impresa". E a Confindustria arriva la rassicurazione di Federica Guidi, che torna all'assemblea da ministro: è in arrivo in Cdm "non più tardi del 20 giugno", è il suo annuncio, "un pacchetto normativo articolato che includerà misure a favore del rafforzamento patrimoniale delle imprese".
"Il mandato popolare" al Pd ed a Renzi, dice Squinzi, "testimonia la voglia di cambiamento che c'è nel Paese. Questa voglia attende fatti che diano sostanza alle riforme e alla crescita". Il presidente di Confindustria riconosce "incoraggianti segni di cambiamento", una "azione vivace", e dopo il voto chiede che "la stagione delle riforme istituzionali adesso parta davvero". "La nostra disponibilità - assicura Squinzi - è immutata e completa", ma "fate le riforme, ne abbiamo bisogno per ricreare lavoro, reddito, coesione sociale. Non deludeteci". "Senza riforme - ha aggiunto - è impossibile agganciare la crescita".
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