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La riforma del Senato "è assolutamente inaccettabile e indigeribile". Berlusconi alza così, intervenendo telefonicamente a un'iniziativa di Fi a Milano, l'asticella sulla partita delle riforme rimettendo in discussione il patto siglato con Renzi.

La riforma delle Province "purtroppo" è già stata votata, aggiunge. E rilancia. "O facciamo una buona riforma o tanto vale chiudere il Senato del tutto". Silvio Berlusconi mette fine al silenzio stampa e, poco dopo aver lasciato l'ospedale San Raffaele di Milano, dove era ricoverato da giovedì sera per una dolorosa infiammazione al ginocchio sinistro, si 'allinea' alle dichiarazioni rilasciate nel pomeriggio da Giovanni Toti, consigliere politico di Forza Italia. Berlusconi ha aggiunto che non voterà "riforme scritte dal terzo governo non scelto dagli italiani solo per consentire ai partiti di governo di mettersi una medaglia prima delle Europee".

Che poi è la linea annunciata da Toti alla presentazione della liste per le Europee a Milano. Riguardo al Senato Toti ha infatti spiegato che o si fa ''una buona modifica come quella del 2005'' o tanto vale chiudere Palazzo Madama. ''Non possiamo fare una riforma azzoppata - ha proseguito - per far mettere a Renzi una medaglietta prima del 25 maggio e poi farla pagare al Paese''

Dal Pd arrivano però segnali di serenità. "Il Partito democratico non intende entrare nelle beghe interne di Forza Italia e si mantiene sereno e fiducioso sul percorso delle riforme. Siamo convinti che sul Senato l'accordo fondato su quattro punti tenga, dal momento che pacta sunt servanda". Lo afferma Lorenzo Guerini, vice segretario del Pd.

E infatti in serata ieri è arrivata una sorta di 'schiarita'. "Forza Italia resta una convinta sostenitrice della necessità di riformare il Senato, a partire da quanto stabilito nel cosiddetto patto del Nazareno: la fine del bicameralismo, la fine degli indennizzi dei componenti di quella Camera", afferma Silvio Berlusconi. "FI è pronta a discutere ogni dettaglio", aggiunge. "Le critiche rivolte dal Presidente Silvio Berlusconi alla legge di riforma del Senato si riferiscono alla composizione dello stesso così come ipotizzato nel disegno di legge approvato dal governo martedì scorso". E' quanto precisa una nota firmata dall'ex premier.