"Secondo le nostre informazioni, in Nordafrica ci sono tra 300 e 600 mila persone in attesa di transitare nel Mediterraneo". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, a margine di un convegno a Palermo sull'immigrazione. "Si tratta di persone che molto spesso finiscono nelle mani di trafficanti di morte, trafficanti di esseri umani", ha aggiunto Alfano, "noi ci batteremo perchè l'Europa difenda le frontiere. Lo strumento c'è, si chiama Frontex, va potenziato. Se non si difende la frontiera non si risolve il problema degli sbarchi".
L'allarme di Alfano rievoca le tragedie del mare, sempre più frequenti nel Mediterraneo, soprattutto dopo le rivolte arabe del 2011 che hanno intensificato i cosiddetti "viaggi della speranza". Un'evocazione che rimanda anche al primo grande approdo di massa nel porto di Brindisi quel 7 marzo del 1991. Un'umanità composita di oltre 27 mila persone, a bordo di navi mercantili e di imbarcazioni di ogni tipo, che fuggiva dalla crisi economica e dalla dittatura in Albania. L'ultima tragedia del mare è avvenuta lo scorso 3 ottobre, quando in un catastrofico naufragio a largo di Lampedusa morirono 336 persone. Una strage che ha scatenato polemiche e una raccolta firme per l'abolizione della legge Bossi-Fini e del reato di clandestinità.
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