cronaca

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 Il primo ministro australiano Tony Abbott ha annunciato giovedì che due oggetti "eventualmente legati" all'aereo malese MH370, scomparso 12 giorni fa, sono stati rilevati dai satelliti nell'Oceano Indiano.


Abbott ha detto in parlamento che l'Autorità australiana della sicurezza marittima ha ricevuto informazioni "nuove e credibili, basate su dati dei satelliti. Dopo l'analisi di immagini satellitari, due oggetti eventualmente legati alle ricerche sono stati identificati".


Uno dei due oggetti misura 24 metri. Lo ha reso noto un responsabile dell'Autorità australiana della sicurezza marittima (Amsa), John Young, nel corso di una conferenza stampa giovedì. "Gli oggetti sono relativamente sfocati - ha detto Young -. Sono di una certa taglia, probabilmente in acqua: scendono sotto la superficie e riemergono. Il più grande sarà di 24 metri. L'altro è più piccolo". "E' una pista, probabilmente la migliore pista che abbiamo al momento - ha concluso Young - ma bisogna che andiamo sul posto... per sapere se vale qualcosa o no". Gli oggetti sono stati individuati a 2.500 km a sudovest della città australiana di Perth, nell'Oceano Indiano meridionale.

Il ministro dei Trasporti malese, Hishammuddin Hussein, commentando la notizia proveniente dall'Australia ha detto che "ogni pista rappresenta una speranza", ma "dobbiamo essere coerenti. Noi vogliamo verificare, noi vogliamo sostenere con prove".

Il Boeing 777 della Malaysian Airlines, volo MH370 Kuala Lumpur-Pechino, è scomparso l'8 marzo poco dopo il decollo con 239 persone a bordo, due terzi delle quali cinesi. Secondo il governo malese, l'aereo è stato dirottato. Le ricerche, alle quali partecipano più di 25 paesi, si concentrano in due vastissime aree: un corridoio nord dalla Thailandia fino all'Asia centrale e un corridoio sud dall'Indonesia all'Oceano Indiano meridionale.