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Occorre un salto di qualità per l’aeroporto di Genova”: così si è espresso a Primocanale il sindaco di Genova Marco Doria. “Il ‘Cristoforo Colombo’ resta in serie A, se pure in seconda fascia. D’altronde nel ridefinire gli scali nazionali, tra quelli strategici oltre al nostro non sono stati inseriti né quello di Torino né Milano Linate.

Dunque chi lo gestisce deve migliorarne la qualità, acquisendo nuovi voli. L’Autorità portuale che ne è proprietaria per il 60% è intenzionata a cedere le sue quote, ed è una procedura da portare avanti in temi rapidi in modo da dare all’aeroporto una proprietà di soggetti che si impegnino nel rilancio”. E sull’esistenza di troppi vincoli per i quali una gara è già andata deserta, ha risposto: “In sede di Autorità portuale questo tema dovrà assolutamente affrontato, non ci possiamo permettere il lusso che un’altra gara vada deserta, bisogna arrivare a centrare l’obiettivo. Certo l’operazione non è semplice ma la città e il paese hanno l’assoluta necessità di rilanciarsi”


Il sindaco è intervenuto anche sul tema della città metropolitana: “Sono molto preoccupato, noi dovremmo arrivare a semplificazioni istituzionali e invece come paese invece non abbiamo ancora trovato l’energia per affrontare questa strada. Assistiamo a sterili campanilismi quando la realtà è che in Italia esistono grandi aree urbane che non sono tanto formate da città che vogliono mangiare i comuni limitrofi ma piuttosto aree caratterizzate da città che devono assolutamente collaborare con i comuni del territorio. Sarebbe sbagliato se il disegno di legge non andasse avanti o venisse snaturalizzato”.



Non sono mancati riferimenti alla politica: "Sarebbe un fatto grave se altri partiti si intromettessero nelle primarie per la segreteria regionale del Pd” ha detto Doria che di primarie se ne intende avendo vinto, ma quelle erano di coalizione, per la candidatura a primo cittadino.

La domanda è stata posta dal direttore dell’emittente Luigi Leone alla luce delle nuove rivelazioni giornalistiche – in particolare del Secolo XIX – sulla caccia di consensi lanciata da due esponenti dell’Udc del Tigullio, Boitano e Limoncini, a sostegno di Alessio Cavarra, sindaco di Sarzana e candidato renziano alla segretaria regionale dei democratici, fortemente appoggiato dal governatore ligure Claudio Burlando.

Sono certamente un sindaco di centrosinistra – ha aggiunto Doria durante il suo intervento in tv – ma non sono un iscritto al Pd e quindi per rispetto di quel partito, e anche del mio ruolo istituzionale, mi asterrò dal votare, come del resto ho fatto in occasione delle primarie per la segreteria provinciale di Genova, pur avendo avuto modo di esprimere la mia stima sia a Terrile sia a Malfatti, con i quali mi è capitato di lavorare molto bene”. E’ dunque in linea di principio, anche alla luce del suo stesso comportamento, che Doria rileva come “fatto grave” l’eventuale “intromissione di altri partiti nelle primarie del Pd”.