
Avrebbe comprato prodotti oleari da una ditta di Taggia con assegni emessi a vuoto. A seguito della denuncia del titolare della ditta, tra l’altro, gli agenti hanno anche scoperto un complicato meccanismo di raggiri, con un negozio all’ingrosso di Ventimiglia. E’ stato scoperto che il negozio della città di confine era un prestanome che agiva per conto del torinese.
IL COMMENTO
Maturità: nelle tracce mancata l'attualità controversa, dall'Ucraina alla Palestina
Il futuro della nostra lingua scritto nel tema della maturità