La pesca sportiva nei torrenti e nei laghi dell'entroterra è "un importante volano per lo sviluppo sostenibile del turismo e delle sue eccellenze ambientali, paesaggistiche, agroalimentari con i prodotti di qualità del territorio e va incentivata e sostenuta con nuove forme di ecoturismo e non solo, dobbiamo recuperare terreno".
Lo ha detto l'assessore all'Ambiente della Regione Liguria, Renata Briano, intervenendo al salone "Mondopesca 2013" di Carrara e annunciando che in materia un disegno di legge potrebbe essere discusso entrio la fine dell'anno dalla Giunta regionale. Tra le novità introdotte, nuovi criteri per la redazione delle carte ittiche e delle modalità di immissione, la classificazione delle acque pubbliche e l'abolizione della licenza di pesca che sarà sostituita dal solo versamento delle tasse di concessione. "Negli ultimi dieci anni - è spiegato in una nota - l'attività di pesca sportiva nelle acque interne liguri ha segnato un sensibile calo. Nel 2000 i pescasportivi in Liguria erano circa 10.000, scesi nel 2012 a poco meno di 6.000, con pesanti contraccolpi per l'economia locale, a cominciare dagli agriturismi, le locande, le trattorie e gli altri esercizi commerciali".
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Ambiente, una nuova legge sulla pesca sportiva in Liguria
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