Cronaca

1 minuto e 20 secondi di lettura
"Ho visto dal filmato che il bidone era stato posizionato prima che arrivassimo, come l'ambulanza di cui parla Giuliani, senza alcun ferito da caricare. Quindi è vera la tesi che ci doveva scappare il morto?". A porsi l'interrogativo è Mario Placanica, l'ex carabiniere accusato e poi prosciolto per la morte di Carlo Giuliani in occasione del G8 di Genova. Placanica torna a rivivere quei momenti e pone altre domande. "Nell'istante in cui Carlo cade - dice - un uomo con la maglietta rossa si piega immediatamente a raccogliere qualcosa. L'ho visto dalle immagini. Forse era il mio colpo? E chi era? Un infiltrato? Non aveva passamontagna né maschera, non sarebbe stato difficile identificarlo. Ricordo benissimo quando la camionetta si blocca davanti al cassonetto. Un militare nascosto (chi era forse il maresciallo Amatori?) che poi entra, non so il momento preciso. Mi sono fatto due ipotesi e penso possano aprire un grosso dubbio. A chi dà Cavataio la mia pistola? Perché poi si contraddice nell'interrogatorio dicendo di non aver sentito gli spari? Poi, se la camionetta la sposta Cavataio perché entra quel maresciallo? Cosa doveva fare? Molti filmati non sono integrali, ne ho la certezza. Una prova sta nel fatto che in nessun filmato si vede che dopo gli spari si apre il portellone posteriore per far salire Rando, il carabiniere con lo scudo per ripararci. Monai nelle sue dichiarazioni vede Rando dietro. E' davanti che deve ricordare, se ha visto qualche anomalia. Voglio la verità quanto la vuole lui. Io ero sdraiato, non ho potuto vedere cosa accadeva davanti". (ANSA)