Khalid Makhlou, marocchino che vive ad Albenga, non potrà ancora vedere i suoi due figli. Per altri sei mesi, lo ha deciso oggi il giudice del Tribunale dei minori di Genova Giampiero Cavatorta, i piccoli dovranno stare in una casa famiglia in un'altra regione.
La decisione è arrivata dopo che la madre dei due minori, una italiana trentenne, è stata trovata ancora positiva alla cannabis. A nulla è valsa la proposta avanzata dall'assessore di Albenga alle Politiche sociali, Eraldo Ciangherotti, che da sempre segue la vicenda, di lasciare i due piccoli in famiglia, facendo dei controlli giornalieri. ''La decisione di oggi - spiega l'assessore - è un provvedimento esagerato''. La vicenda era emersa due anni fa, quando i due bambini erano stati allontanati dai genitori e stavano per essere affidati a una famiglia musulmana. Ma il padre, di fede musulmana, si era opposto perché voleva far crescere i figli con la fede cristiana. A quel punto l'affidamento era stato bloccato ma i bimbi erano stati trasferiti in una casa famiglia in un'altra regione. La moglie, incinta del terzo figlio, tempo fa ha abortito volontariamente, perché non voleva che anche quel piccolo le venisse tolto. "Ho deciso di inviare una nota al ministro di Grazia e giustizia affinché invii i suoi ispettori presso il Tribunale dei minori per fare una verifica su tutta la vicenda. E' davvero un provvedimento abnorme, anche perché non è previsto nemmeno un controllo nel corso dei sei mesi per vedere se i due bimbi possano rientrare in famiglia'', spiega Ciangherotti.
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Bimbi tolti a genitori: restano altri 6 mesi in una casa famiglia
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