Il Tribunale della Corte di giustizia europea dà ragione all'Italia: no ai bandi europei pubblicati solo in inglese, francese e tedesco. La corte del Lussemburgo ha deciso di annullare alcuni concorsi del 2008 e 2009 per l'assegnazione di 50 posti di lavoro nelle istituzioni europee perché pubblicati integralmente soltanto in tre lingue.
Una "diversità di trattamento" - fanno notare i giudici - vietata dalla Carta dei diritti fondamentali. La loro pubblicazione parziale - come avvenuto nei casi al centro del ricorso presentato da Italia - non è sufficiente nè per avere una buona conoscenza dell'oggetto del concorso nè per prepararlo adeguatamente.
Quindi, precisa il Tribunale, chi avesse voluto partecipare ai concorsi era "svantaggiato" rispetto a un candidato di lingua madre inglese, francese o tedesca. Nel 2010 il Tribunale aveva bocciato il ricorso italiano, ma dopo una sentenza della Corte di giustizia europea del novembre 2012, i giudici sono tornati sui propri passi.
Nella stessa sentenza il Tribunale ha annullato anche un bando che stabiliva che le prove e le comunicazioni con i candidati si dovessero svolgere unicamente in inglese, francese e tedesco.
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