"In Italia la democrazia è sottoposta a tensioni fortissime, siamo ormai vicini al punto di rottura": questa la convinzione di Umberto Curi, professore di storia della Filosofia all'Università di Padova, che è intervenuto alla rassegna 'Parole di Giustizia', in corso alla Spezia.
Cura ha incentrato il suo intervento soprattutto sul rapporto tra politica ed etica, e ha colto analogie tra l'attuale fase italiana e quella della Repubblica di Weimar. "Oscilliamo tra due bisogni opposti - ha affermato -: da una parte l'esigenza di avviare forme di democrazia diretta, non più delegata, esigenza rappresentata dal Movimento5 Stelle.
Dall'altra il bisogno di valorizzare la dimensione tecnico-specialistica della politica per le questioni complesse che deve affrontare, che esprime necessariamente governi oligarchici". Sono due esigenze che si contrappongono l'una all'altra. "Riusciremo ad allentare le tensioni e a fermarci in tempo?" si è chiesto il professor Curi. "Il politico deve essere giudicato per gli effetti che scaturiscono dalle sue decisioni - ha spiegato -.
Dunque il giudizio sul suo operato è politico e non morale. Gli chiediamo che mantenga gli impegni che s'é preso, ma che risponda anche a regole e principi che si è data la comunità".
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Politica, Curi: "Democrazia italiana sottoposta a tensioni"
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