
Il mio pensiero primo, però, va a una persona speciale che posso dire di aver avuto la fortuna di allenare: ELISA CASANOVA.
Sono lusingato di aver lavorato con lei e su di lei, un atteggiamento unico, un rispetto incredibile verso di me, il lavoro , le compagne e una qualità immensa.
Elisa sa ciò che penso di lei e quanto le sono legato e vicino insieme a tutte le ragazze che la adorano. Il silenzio sulla sua vicenda personale è stato voluto e doveroso, perché anche la riservatezza e la discrezione sono merce rara e preziosa. Non so se giocherà ancora (le porte con me sono sempre aperte) ma se, come sembra, la pallanuoto l'ha salutata a Civitavecchia credo che meriti l'alzarsi in piedi di tutti.
Di una cosa mi sono accorto in questi 2 anni: non c'è stata una piscina in Italia e in Europa che all'annuncio del suo nome non sia scoppiata in un boato e ora che l'ho avuta capisco perché. Giocatrice capace di tutto, immarcabile, vera lottatrice dal sorriso sempre e comunque, collante in una squadra. Fortuna e lusso per un allenatore, ma sopra ogni cosa persona splendida che porterò per sempre nel cuore e al quale con le lacrime agli occhi posso dire GRAZIE", ha detto Marco Capanna, tecnico dell'imperia femminile
IL COMMENTO
Quella sommossa di Genova che segnò la fine del centrismo
Dalla Genova “meravigliosa” a quella della povertà e della solitudine