Cronaca

1 minuto e 30 secondi di lettura
Nella mattinata la Guardia di Finanza, assieme alla Polizia e ai Carabinieri, hanno effettuato quattro perquisizioni in appartamenti in Via di Pré.


Sequestrati 120 articoli con marchio contraffatto (borse e capi di abbigliamento) e 6.000 etichette falsificate, una macchina da cucire, una punzonatrice ed un computer, utilizzati per la produzione dei capi fasulli; all’interno dei locali sono stati trovati, inoltre, 12 senegalesi, clandestinamente presenti in Italia.


Le operazioni di polizia hanno riguardato anche verifica della situazione degli immobili ed è stato effettuato un sopralluogo per accertarsi che all’interno dei locali non continuasse l’esercizio di attività illegali ovvero che non fossero occupati abusivamente o da persone.


Il sequestro delle unità immobiliari in questione rappresenta l’ultima fase di un’articolata indagine di polizia giudiziaria, condotta dal I Gruppo della Guardia di Finanza di Genova, denominata operazione “55”, che, nel mese di dicembre dell’anno passato, aveva portato al fermo di 9 cittadini senegalesi, artefici di un intenso e vasto traffico di merce contraffatta, riguardante articoli di pelletteria e di abbigliamento, radicato nel centro storico cittadino, che alimentava la vendita minuta sul territorio, in forma ambulante, nella stessa area cittadina.


L’indagine ha rappresentato una svolta, nel contesto locale, nel modo di contrastare il traffico di merce contraffatta, “risalendo” la filiera del falso, per individuare i livelli “superiori” a quello della vendita abusiva “visibile” in ambito cittadino.


Gli immobili sequestrati sono risultati di proprietà di tre cittadini italiani, che li davano in locazione a cittadini extracomunitari. I tre proprietari, secondo la magistratura, erano pienamente consapevoli dei traffici illeciti che si svolgevano negli immobili concessi in affitto, anche per aver ricevuto, in più occasioni, la notifica degli atti di sequestro della merce falsificata trovata nelle strutture locate.