Amci, parenti, ma anche decine di compagni di lavoro della Culmv: una folla questa mattina, di fronte alla chiesa di Santa Maria Assunta, ad Apparizione, a dare l'addio a Matteo Biggi, il camallo genovese di 30 anni ucciso lunedì scorso da un collega omonimo, che ora si trova nel carcere di Marassi. Ancora da capire le ragioni dell'omicidio, forse legato alla gelosia dell'aggressore nei confronti della sorella, che in un paio di occasioni aveva frequentato la compagnia della vittima.
L'omicida intanto sarà sentito la prossima settimana. Due giorni fa, di fronte al Gip, si era avvalso della facoltà di non rispondere. Intanto si attende una risposta del magistrato alla richiesta di perizia psichiatrica avanzata dai legali dell'uomo. Secondo i famigliari nei giorni precedenti al raptus Biggi avrebbe sofferto di allucinazioni, fino a parlare di timori per la profeziona Maya sulla fine del Mondo.
Cronaca
In centinaia ai funerali del camallo ucciso lunedì da un collega
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