Non penso che Matteo Renzi sia un nuovo Antonio Gramsci, né un Berlinguer e nemmeno un Dossetti. Matteo Renzi è un giovane signore fiorentino che fa politica da un bel po' di anni, che ha un passato da amministratore, che ora da qualche tempo è sindaco di Firenze votato dai fiorentini a maggioranza e che ha deciso di candidarsi alle primarie del centro sinistra.
E' curioso che questo candidato abbia scatenato contro di sé gli attacchi dai big del suo partito. Pensavo ingenuamente che sarebbe stato contrastato dalle cosiddette opposizioni. Invece no. Anzi dai ceti medi tradizionalmente moderati (i berlusconiani doc lo sappiamo stanno con altri) sta ricevendo consensi o, quantomeno, espressioni di attenzione.
Renzi dunque sta trasversalmente e forse involontariamente smuovendo lo stagno della politica italiana che alcuni secoli fa fu guidata da Berlusconi, Cicchitto, D'Alema, Di Pietro, Ferrero, Bossi e altri e ora non riesce a trovare ricambi validi se non cloni di questi faraoni.
Questo è il guaio del Renzi. E allora gliela devono far pagare, magari anche cambiando in corsa le regole delle primarie.
Strano che non riescano a capire che Renzi, vinca o perda non importa, è l'unico fiammifero insieme a Grillo che potrebbe riaccendere la voglia di far politica davvero, sui fatti e le tragedie, sulle ingiustizie e le miserie, sia a sinistra che al centro o a destra. E sta diventando il vero anti-grillo.
Se vincesse, gli altri non potrebbero più presentare i loro antenati inchiavardati a Palazzo Chigi e a Palazzo Madama dalle origini della repubblica, ma dovrebbero cercare facce nuove, non compromesse.
Renzi, piaccia a no, abbia contenuti o no, ha una funzione purgante di tutto il sistema italiano.
Chissà che straordinaria ed equilibristica legge elettorale stanno elaborando Pd e Pdl per fermarlo sulla battigia?
Politica
La purga Renzi
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