
“Prima di dare comunque qualsiasi qualifica sportiva – continua Gianelli - alle persone che hanno compiuto questo gesto inqualificabile, dal momento che non avevano né sciarpe né altri elementi che potessero riferirsi a un’appartenenza calcistica, proprio usando una terminologia sportiva che va molto di moda in questi anni dico comunque che chi ha fatto ciò è un infame e un delinquente e non ha niente a che fare con lo sport”.
Quindi Gianelli ha detto: “Non ho paura ma sono. E come istituzioni, noi abbiamo la necessità di essere vigili ma soprattutto stare sempre all’erta”
IL COMMENTO
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Matte non c’è più, smettiamola di chiamarle tragedie