Cronaca

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Nessuna prova nei confronti dell\'ex capo della polizia, Gianni De Gennaro, riguardo"un \'coinvolgimento\' decisionale di qualsiasi sorta nell\'operazione Diaz".
 
Lo sottolinea la Cassazione depositando le motivazioni di proscioglimento di De Gennaro dall\'accusa di concorso in falsa testimonianza. Secondo la suprema corte, la sentenza di appello con la quale De Gennaro, il 17 giugno 2010, era stato condannato a un anno e quattro mesi di reclusione dopo il proscioglimento di primo grado, prendeva le mosse dalla "illogicità dell\'assunto del pubblico ministero nel malcelato tentativo di riportare nella vicenda dei fatti accaduti alla scuola Diaz un quadro di parallela responsabilitàdel capo della polizia, nei cui confronti non si è acquisita alcuna prova".

Il procedimento che riguarda De Gennaro è stata la prima vicenda dei vari filoni processuali nati dai sanguinosi fatti accaduti durante il G8 svoltosi a Genova dal 19 al 22 luglio 2001, culminati nella tragica morte del giovane manifestante Carlo Giuliani, nelle devastazioni e saccheggi nel capoluogo ligure, con la violenta irruzione delle forze dell\'ordine nelle scuole Diaz.
 
Insieme a De Gennaro è stato prosciolto anche Spartaco Mortola, ex capo della Digos di Genova, per "l\'assenza di seri elementi di prova a suo carico".

L\'udienza si era svolta in Cassazione lo scorso 22 novembre. Per la Cassazione l\'intervento della polizia giudiziaria per verificare la situazione all\'interno della scuola Diaz-Pertini (la sera tra il 21 e il 22 luglio 2001) è stato eseguito "con inusitata violenza, pur in assenza di reali gesti di resistenza nei confronti delle persone, molte straniere, presenti per trascorrervi la notte".