Cronaca

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 Udienza oggi al Tribunale del Riesame per il ricorso del pm contro la scarcerazione del geometra Carlo Conti, 65 anni, e per il ritorno in carcere di Francesco Bellavista Caltagirone, l'imprenditore romano di 73 anni, ora ai domiciliari.  

Entrambi sono accusati di concorso in truffa aggravata ai danni dello stato, nell'inchiesta, della procura di Imperia, sulla costruzione del nuovo approdo turistico della città.

I due erano stati arrestati lo scorso 5 marzo, poi il 21 aprile il gip di Imperia aveva accolto le istanze delle difese e aveva disposto la scarcerazione per Conti, e gli arresti domiciliari per l'imprenditore romano.

Il pm si era però opposto alla revoca della misura, facendo ricorso al riesame. Oltre al costruttore e a Carlo Conti sono indagate altre nove persone e per tutti l'udienza preliminare è fissata per il 30 maggio.

L'accusa ipotizza una truffa di circa 130 milioni. Secondo la procura, l'opera sarebbe stata affidata alla società di Bellavista Caltagirone senza una regolare gara, sostenendo che trattandosi di opera pubblica avrebbe dovuto rispettare le regole vigenti per l'affidamento dei lavori.

Bellavista Caltagirone, secondo l'accusa, fu "scelto secondo logiche di conoscenza - come si legge nelle 195 pagine di ordinanza firmata dal gip di Imperia Ottavio Colomartino - anziché nel rispetto delle procedure stabilite dalla legge, e proprio questi comportamenti hanno trasformato di fatto la principale opera pubblica non che occasione di sviluppo della città di Imperia in una truffa di proporzioni gigantesche".