Non ci penso neppure a scrivere la solita filippica sul diritto di cronaca per commentare la frase infelice della senatrice Pinotti "lei questa domanda non la fa altrimenti me ne vado" seguita dall'abbandono per protesta della trasmissione del dopo elezioni. Credo non ce ne sia bisogno. Una figura cosi' si inserisce perfettamente nel dibattito sul diritto di Primocanale di esprimere le proprie idee.
La prossima volta la senatrice già aspirante sindaco di Genova potrebbe farsi prestare una manciata di fischietti dalla premiata ditta Delogu-Siri-Viscardi (a proposito, com'e' andata?) prima di presentarsi in studio pronta a selezionare a proprio piacere domande e interventi dei giornalisti. In caso di quesito insidioso può decidere se andarsene, fischiare il conduttore oppure chiedere l'intervento da casa di un “vecchio” compagno pronto a difenderla in nome della fedeltà al partito.
Per quelli che non lo sanno: la domanda che ha irritato Pinotti era rivolta al rivale di Doria al ballottaggio e sostanzialmente era questa: "Senatore Musso, lei punta a rosicchiare voti anche in quella parte del pd non troppo felice di sostenere Doria, che magari fa riferimento all'area moderata e a Roberta Pinotti?". Qui la senatrice si e' arrabbiata.
Più divertente l'imbarazzo di Musso che ha detto sostanzialmente "si' dovrei cercare di rubare voti anche tra gli elettori del Pd, ma credo che alla fine non saranno tanti". In effetti contando i consensi ottenuti dalla Pinotti alle primarie la domanda era fuori luogo: i "suoi" voti non possono certo cambiare l'esito di queste elezioni.
Cronaca
La domanda fuori luogo e la fuga della senatrice
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