Nove anni di reclusione ciascuno: è questa la pena inflitta dai giudici del tribunale penale di Genova a Onofrio Garcea, calabrese di 60 anni e a Giuseppe Abisso, siciliano di 50, accusati di concorso in usura aggravata dal metodo mafioso.
Alla lettura della sentenza era presente solo Garcea, detenuto nel carcere di Bari perché coinvolto nella maxi inchiesta che, nel luglio 2010, aveva portato in carcere 300 presunti affiliati alla 'ndrangheta del Nord Italia. I giudici hanno confermato il sequestro dei beni di Garcea (un'auto, il bar intestato al figlio e un conto corrente) e di Abisso (un'auto e un conto corrente). Il pm Alberto Lari aveva chiesto 12 anni di reclusione per Garcea, e nove anni per Abisso.. Abisso è agli arresti domiciliari.
Secondo l'accusa i due imputati avrebbero usato intimidazioni per ottenere la restituzione di prestiti concessi con interessi di circa il 20% mensili nel periodo tra il 2009 e il 2010.
Cronaca
Usura e inditimadione, condannati Garcea e Abisso
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