E' salito sul palco nonostante l'influenza e la febbre: Andrea Bocelli non ha voluto deludere il "suo" pubblico per la prima mondiale del Roméo et Juliette, ieri sera al Carlo Felice di Genova. Prima della rappresentazione il sovrintendente Giovanni Pacor aveva gelato la sala raccontando come il cantante gli avesse detto "Non ce la faccio". L'indisposizione del sostituto, anche lui influenzato, ha spinto Bocelli a salire comunque sul palco: "Dobbiamo solo al suo grande cuore se canterà", dice Pacor, che fa sciogliere la sala in un grande applauso di sollievo.Influenza e febbre, però, non potevano non incidere sulle prestazioni di Bocelli, e il sollievo lascia ha lasciato spazio alla sofferenza per quella voce evidenteente limitata dall'influenza e dagli antibiotici. La generosità di Bocelli è stata ripagata dal sostegno del pubblico, e affiancata da un cast di grandissimo valore: dal direttore d'orchestra Fabio Lusi, tornato dal Metropolitan di News York alla sua Genova per questa rappresentazione, a una Juliette (Maite Alberola) convicente dall'inizio alla fine.
Al termine della rappresentazione (oltre 3 ore, con una sola pausa di 30 minuti) Bocelli è apparso pallido e stanco, ma sorridente per il saluto che il pubblico genovese, nonostante l'esibizione certo non all'altezza delle aspettative, ha voluto tributargli.
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