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I numeri parlano di seconda sconfitta consecutiva per la squadra di De Rossi. Eppure mai come in questo momento il Grifone sembra combattivo, compatto e all’altezza di qualsiasi avversario
1 minuto e 55 secondi di lettura
di Carlo Danani
Da fine ottobre i rossoblù non perdevano due gare di fila (foto Genoa Cfc)

Nel giorno in cui il Genoa è costretto a mandare giù la seconda sconfitta consecutiva della sua gestione, probabilmente Daniele De Rossi ha potuto ammirare quella che, per intensità, ordine, disciplina tattica e carattere è risultata la miglior partita da quando il Grifone è roba sua.

La più immeritata delle sconfitte

Paradossi di un pallone che stavolta è rimbalzato storto proprio alla fine e proprio nella maniera più dolorosa possibile. “Quel gol ci ha spezzato il cuore” ha sentenziato a caldo un DDR visibilmente abbattuto per la più immeritata delle sconfitte contro un’Atalanta messa in difficoltà nonostante l'inferiorità numerica lungo tutta la partita.

Il paradosso di numeri contrari

A lungo andare, al netto delle emozioni, restano i numeri. Così, contro la Dea il Grifone incassa almeno un gol per la nona partita consecutiva. Così, contro la Dea il Grifone s’inceppa in attacco dopo essere andato a bersaglio per sei volte di fila.

Ecco, la grandezza di questo Grifone forse stavolta riesce a mascherare un po’ questi numeri chiari. Grandezza a livello collettivo di una squadra da applausi in ogni sua espressione di gruppo.

Quegli errori individuali che pesano

Poi, però, c’è da fare i conti con la dura realtà degli errori individuali. Quello di Norton-Cuffy che ha innescato il contropiede di Maldini. Quello di Leali, troppo precipitoso in quell’uscita costata il cartellino rosso. Quello di Vitinha, che a porta quasi spalancata ha sparato sul palo il pallone del possibile vantaggio. Infine, quello di Sommariva in una goffa uscita sul gol di Hien. Complessivamente, davvero troppi in una singola partita per non pagare dazio.

Un Natale sull’altalena di luci e ombre

Si riparte da espressioni collettive di livello: Atalanta stoppata in tutte le fonti del suo gioco, a cui probabilmente anche il pareggio andava largo. Si riparte pure da una classifica tornata traballante e da una concretezza di nuovo sparita. Sarà un Natale agrodolce per un Grifone senz’altro bisognoso di interventi sul mercato. Ma anche e soprattutto di una maggiore attenzione sui dettagli sempre invocata però mai migliorata dal Genoa di Vieira. Dettagli, a proposito: la patata bollente transita ora nelle mani di De Rossi. Roma prossima verifica.

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