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Nettamente al di sotto del loro rendimento fino a due settimane fa, col cambio di gestione tecnica Morten, Leo e Aaron sono tornati leader in una squadra ora lontana parente di quella travolta dalla Cremonese
1 minuto e 46 secondi di lettura
di Carlo Danani
Frendrup, Ostigard e Martin in copertina (foto Genoa Cfc)

Due partite, pochi giorni di distanza. Eppure sembra una vita fa: a fine ottobre al Ferraris il Genoa viene travolto dalla Cremonese e dalla contestazione della sua gente. Rischia il naufragio stagionale, l’ultimo posto diventa una prigione, squadra irriconoscibile, molti giocatori idem.

La rivoluzione in panchina cambia tutto

Poi il vento della novità in panchina e pure dietro la scrivania: il Grifone riparte. Come per magìa. Recuperando certe sue colonne finite chissà dove in un ottobre di nulle soddisfazioni e di ridimensionamento globale. Come Aaron Martin, Morten Frendrup e Leo Ostigard, di nuovo leoni in campo. Prima a Reggio Emilia e poi contro la Fiorentina. Lo spagnolo e il norvegese addirittura mettono in piedi una splendida catena del gol: il primo confeziona assist perfetti, il secondo incorna con chirurgica precisione nella porta altrui. E il danese torna l’infaticabile motorino del centrocampo che il popolo rossoblù apprezza ormai da anni.

Sblocco mentale, ma anche tecnico e tattico

Martin, Frendrup, Ostigard: ecco i primi “acquisti” per il Genoa di De Rossi, rispolverati punti di riferimento su cui nelle prossime settimane costruire un percorso tecnico e di leadership. Potere della mente, senz’altro, magari anche merito di nuovi compiti tattici e tecnici che all’istante ne hanno rivitalizzato le indubbie capacità. Sia a livello individuale sia collettivo.

In attesa di capire quali saranno le strategie di mercato e dove Lopez interverrà per mascherare o addirittura eliminare le lacune di un organico che il campo oggi bolla come il terz’ultimo posto in classifica, DDR si gode i primi frutti di una scossa emotiva adesso da sviluppare all’infinito.

I prossimi bivi salvezza da non fallire

A cominciare dalle prossime due sfide contro Cagliari e Verona. Scontri diretti di una delicatezza estrema perché, dopo i flop con Lecce, Parma e Cremonese, il Genoa non può più permettersi di non vincere contro le dirimpettaie sul pianerottolo della zona rossa. Con questi Martin, Ostigard e Frendrup sarà un po’ più facile.

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