
Sessant’anni e non sentirli. Oggi Tomáš Skuhravý, il “Gigante ceco” che ha lasciato un segno indelebile nella storia del Genoa e del calcio internazionale, festeggia il suo compleanno. Nato il 7 settembre 1965 a Český Brod, nell’allora Cecoslovacchia, resta nella memoria collettiva come uno dei centravanti più autentici e trascinanti degli anni ’90, nella Repubblica Ca è ancora oggi un idolo come lo è per i tifosi del Genoa.
Skuhravý cresce calcisticamente nello Sparta Praga, club con cui debutta in prima squadra appena diciassettenne. Il suo talento esplode davanti all’Europa il 28 settembre 1983, quando segna al Real Madrid in Coppa UEFA. Ma il palcoscenico che lo consacra definitivamente è il Mondiale di Italia ’90: cinque gol totali, di cui tre di testa contro il Costa Rica, una tripletta rimasta nella storia.
L’arrivo al Genoa e la magia della Nord
Dopo l’avventura mondiale, il Genoa di Aldo Spinelli anticipa tutti e porta Skuhravý in Serie A. A Genova il gigante ceco diventa subito un idolo, formando con Carlos Aguilera una coppia d’attacco memorabile. In cinque stagioni colleziona 57 reti, diventando uno dei marcatori più prolifici nella storia rossoblù.
La sua forza fisica (1 metro e 93 centimetri per 90 chili), unita a un tempismo unico nel gioco aereo, lo rende devastante nell’area avversaria. Un centravanti vecchio stampo, capace però di indossare anche il numero 10 con naturalezza.
L’uomo oltre il calciatore
Skuhravý era amato non solo per i gol, ma anche per il suo carattere genuino e un po’ fuori dalle righe. Non mancavano serate movimentate, aneddoti di spogliatoio e qualche “follia” fuori dal campo, che ne rafforzarono il mito tra i tifosi. Dopo la retrocessione in B del 1995 e qualche mese nella serie cadetta, si trasferisce allo Sporting Lisbona e chiude la carriera poco dopo, al Viktoria Žižkov, a soli 31 anni.
Una nuova vita tra Italia e Repubblica Ceca
Appesi gli scarpini, Tomáš non ha mai lasciato del tutto il calcio. In Italia ha aperto un ristorante, è stato opinionista televisivo e si è impegnato nel settore giovanile, con esperienze dirigenziali anche al Cuneo e una scuola calcio a Celle Ligure. Ora fa parte del consiglio di amministrazione dello Slovácko che milita nella massima divisione ceca.
Oggi, a 60 anni, Skuhravý resta un punto di riferimento per il popolo rossoblù e per chi ama le storie di calcio fatte di forza, passione e personalità. Un bomber che non segnava soltanto, ma trascinava compagni e tifosi, lasciando in eredità emozioni che non si cancellano. Buon compleanno, Gigante ceco
IL COMMENTO
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